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Una scalata del terrore dunque. In quei giorni “La Fabbrica” – giornale clandestino del Partito Comunista Italiano – chiamava i milanesi a prepararsi all’insurrezione. Erano giorni nei quali sembrava che la guerra volgesse al termine; tutti i fronti erano in movimento, avanzava dall’est l’esercito sovietico, avanzavano in Francia le armate angloamericane. Pareva dunque che la guerra si avviasse a conclusione e i nazisti una cosa temevano soprattutto: che nell’Italia occupata l’avanzata degli alleati si accompagnasse con l’insurrezione del popolo. Avevano davanti l’esperienza di Firenze, dove l’insurrezione aveva reso pesante e difficile la ritirata dell’esercito tedesco. I tedeschi vogliono avere le spalle coperte ed impedire che si sviluppi un moto insurrezionale che possa compromettere la ritirata dell’esercito incalzato dagli alleati.
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