Una volta tanto propongo per la rassegna #buzz un disco che già conoscevo ma che riproposto da @ALFAMA nei giorni scorsi ho riascoltato e riascoltato volentieri in questi giorni.
Dave Bixby - Ode To Quetzalcoatl (n-a, 1969)
"Ode To Quetzalcoatl" è chiaramente uno dei dischi culto della psichedelia folk degli anni sessanta. Uno di quesgli oggetti misteriosi e che per qualche ragione sono stati fortunatamente riscoperti nel corso degli anni. Dave Bixby viene dal Michigan, precisamente da Rockford nella zona dei grandi laghi. Influenzato sin da ragazzo dai Beatles e i Beach Boys si avvicina chiaramente alla cultura psichedelica di quegli anni, è solo un ragazzino quando si avvicina alle droghe, comincia a fare uso di LSD e finisce anche in prigione. Poi nell'inverno del 1968 si avvicina alla religione e questa cosa in qualche modo segna in lui una specie di rinascita dopo un periodo in cui la droga lo aveva davvero buttato giù. È in questo periodo che scrive "Ode To Quetzalcoatl" immaginando Quetzalcoatl come una specie di Cristone che cammina sull'America. Suona le sue canzoni nel suo gruppo di preghiera prima di registrare il disco. A differenza di quello che si possa pensare è un disco legato a tematiche di tipo religioso e che parla di rinascita. La sua genesi è tanto incredibile quanto la sua storia: chiaramente Dave non avrebbe mai immaginato che questo lavoro che racconta come sia stato registrato e concepito in un momento in cui i suoi amici morivano in Vietnam oppure ritornavano dal Vietnam completamente cambiati e di come lui cercava di aiutarli a evitare il suicidio dopo essere cresciuto con un padre profondamente ferito dalla partecipazione alla seconda guerra mondiale. Mentre l'uomo metteva il piede sulla Luna. Nel mentre anche lui scriveva un pezzo rilevante della storia della musica. Non lo sapeva. Non lo sapeva nessuno. Tutte le canzoni sono praticamente dei capolavori ma se devo menzionare quella che mi piace più di tutte: "Free Indeed".
DAVE BIXBY ~ Free indeed
#folk #psychedelia #quetzalcoatl
Dave Bixby - Ode To Quetzalcoatl (n-a, 1969)
"Ode To Quetzalcoatl" è chiaramente uno dei dischi culto della psichedelia folk degli anni sessanta. Uno di quesgli oggetti misteriosi e che per qualche ragione sono stati fortunatamente riscoperti nel corso degli anni. Dave Bixby viene dal Michigan, precisamente da Rockford nella zona dei grandi laghi. Influenzato sin da ragazzo dai Beatles e i Beach Boys si avvicina chiaramente alla cultura psichedelica di quegli anni, è solo un ragazzino quando si avvicina alle droghe, comincia a fare uso di LSD e finisce anche in prigione. Poi nell'inverno del 1968 si avvicina alla religione e questa cosa in qualche modo segna in lui una specie di rinascita dopo un periodo in cui la droga lo aveva davvero buttato giù. È in questo periodo che scrive "Ode To Quetzalcoatl" immaginando Quetzalcoatl come una specie di Cristone che cammina sull'America. Suona le sue canzoni nel suo gruppo di preghiera prima di registrare il disco. A differenza di quello che si possa pensare è un disco legato a tematiche di tipo religioso e che parla di rinascita. La sua genesi è tanto incredibile quanto la sua storia: chiaramente Dave non avrebbe mai immaginato che questo lavoro che racconta come sia stato registrato e concepito in un momento in cui i suoi amici morivano in Vietnam oppure ritornavano dal Vietnam completamente cambiati e di come lui cercava di aiutarli a evitare il suicidio dopo essere cresciuto con un padre profondamente ferito dalla partecipazione alla seconda guerra mondiale. Mentre l'uomo metteva il piede sulla Luna. Nel mentre anche lui scriveva un pezzo rilevante della storia della musica. Non lo sapeva. Non lo sapeva nessuno. Tutte le canzoni sono praticamente dei capolavori ma se devo menzionare quella che mi piace più di tutte: "Free Indeed".
DAVE BIXBY ~ Free indeed
#folk #psychedelia #quetzalcoatl
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