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Un disco che potrebbe diventare una specie di "classico" ma che per il momento è comunque sicuramente un disco #zot2017

Pere Ubu - 20 Years In A Montana Missile Silo (Cherry Red Records, September 29, 2017)

Francamente questo disco dei Pere Ubu è così buono che penso sia il caso di non fare riferimento a nessun clichè del tipo che si tratta di una band di vecchi grandi che continuano a fare il loro sporco lavoro ecc. ecc. Perché queste sono tutte cose che sappiamo già e perché se lo senti, questo disco qui non ha praticamente niente di vecchio: non è un lavoro di mestiere, non sembra affatto il disco realizzato da una band che ha alle spalle trenta-trentacinque anni di storia. In generale ho trovato delle recensioni poco più che sufficienti, ma questo qui può benissimo essere considereato come uno dei dischi "classici" dei Pere Ubu di David Thomas, uno degli interpreti e dei frontman più potenti in circolazione e che ha dichiarato che avrebbe voluto dare al disco il titolo "Bruce Springsteen Is An Asshole". Il disco è sostanzialmente composto da brani marcatamente garage come "Monkey Bizness", "Swampland", "Red Eye Blues", "Toe to Toe"; brani più wave riprendono il sound più caratteristico della band ("Prison of the Senses", "Funk 49", gli sperimentalismi e il potentissimo groove di basso di "I Can Still See" oppure "Pan from Frag 9" e in qualche modo anche la ballad "THe Healer"), ma i momenti più interessanti sono probabilmente i blues acidi "Howl" e "Walking Again" dove regna sovrana la voce di Thomas, e la conclusiva "Cold Sweat". Che altro aggiungere? Francamente era da tempo che questo mitico gruppo non mi riusciva a colpire in maniera così positiva e che questa volta fa centro con un disco dove bene o male tutte le canzoni sono su un buon livello e dove acidità e ossessioni costituiscono al solito gli ingredienti principali. Molto bene.

'Monkey Bizness' by Pere Ubu

#wave #davidthomas #pereubu
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