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Alcuni dischi, se non mi convincono ma non ne capisco la ragione, li metto lì e poi li vado a riprendere dopo un poco di tempo. Qualche volta mi va bene. Tipo qui.

#zot2017

Trans AM - California Hotel (Thrill Jockey Records, April 22, 2017)

Ripreso a distanza di un anno questo disco dei Trans AM alla fine si conferma sulla scia della bontà dei precedenti lavori dello storico gruppo di Phil Manley, Nathan Means e Sebastian Thomson. Uscito il 22 aprile 2017 in coincidenza con il Record Store Day 2017 e ovviamente su Thrill Jockey, l'undicesimo gruppo della band del Maryland si intitola "California Hotel" (a quanto pare un omaggio a Glenn Frey degli Eagles, scomparso nel 2016) si apre subito con il pezzo forte del disco: "I Hear Fake Voices", sei minuti di loop kraut psichedelici e cosmic music sui quali band come Tame Impala avrebbero potuto costruire la loro intera discografia, se solo fossero stati dotati di un minimo di talento e di buon gusto. Ma il disco ha una forma e dei contenuti abbastanza eterogenei, la successiva "Staying Power" (solo strumentale) si basa fondamentalmente sul groove del basso che rimanda un po' a "Anybody Seen My Baby" degli Stones, "Ship Of The Imagination" ha quel tipico thrilling allucinato e visionario che è diventato marchio di fabbrica dei Maserati, derivazioni Giorgio Moroder e Krafwerk (l'uso del vocoder...) presenti anche in "Alles Verboten", mentre la title-track e "Expansions" si pongono in bilico tra il kraut-rock degli Harmonia e visioni John Carpenter e si va avanti così fino alle onde spaziali Spacemen 3 di "I Want 2B Ignored" e il Jean-Michel Jarre west-coast di "Rules of Engagement" per un disco che ha guadagnato per quanto mi riguarda molti punti a ogni ascolto e che considero definitivamente molto buono e suggeritissimo.

#transam #thrilljockey #californiahotel

Trans Am - Rules of Engagement
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