Record La-bel!
(Le etichette discografiche che non hanno l'attenzione che meriterebbero)
[02] Boring Machines
Etichetta italianissima, sulla scena da ben 13 anni, nasce nel 2006 con l'intendo di valorizzare produzioni italiane che non hanno una buona visibilità, presentandosi con il significativo sottotitolo nonchè motto "In difesa della musica noiosa". La label tratta
in prevalenza 'Italian Occult Psichedelia' (termine coniato dal giornalista Antonio Ciarletta e venerato ogni anno, a partire dal 2013, al Thalassa Festival di Roma), ed altri generi di nicchia del sottobosco italiano, lontani dai riflettori. Ha una votata predisposizione per artisti che trattano tematiche legate a malinconia e disagio, prediligendo ritmiche lente e rivisitazioni alterate della forma canzone. Come è logico aspettarsi da una etichetta underground che bada alla qualità del prodotto, le uscite sono pubblicate prevalentemente in vinile. Onga, il titolare dell'etichetta, in una intervista di qualche tempo fa, disse "Sono un sostenitore della sostanza sulla forma" e i dischi sono corredati perfettamente in entrambi i casi. Ovvio che gli esosi costi del vinile ridimensionano il numero di copie ad una tiratura che si aggira sui 50 pezzi.
"Trovavo criminale che alcuni musicisti non avessero il supporto che meritavano e credevo che in Italia ci fossero un sacco di bravi da aiutare ad uscire dal loro bozzolo per essere esposti ad un pubblico più ampio". Questo diceva Onga nel 2015 parlando del motivo che lo spinse a generare la casa discografica. Oggi la perseveranza nel portare allo scoperto valide espressioni musicali è la stessa di ieri, di tredici anni fa. Prestare un ascolto al catalogo Boring Machines è obbligatorio per un cultore musicale, ci sono cose che potrebbero accompagnarti per il resto della vita.
Scritta e non riletta.
DeRango ™: 14,32 Championship
Carico i commenti... con calma