1534
(a proposito dei monaci)
"E' anche tropppo vero - rispose Gargantua - che la tonaca e la cocolla attirano ogni sorta di obbrobrio, ingiurie e maledizioni dal mondo, così come quel vento, chiamato Cecias, attira le nubi.
E la ragion perentoria è che essi inghiottono la merda del mondo, vale a dire i peccati, e come mangiamerda, sono ricacciati nelle loro tane, che sarebbero i loro conventi e monasteri, e separati da ogni civile consorzio, come stan separati i cessi nelle case...un monaco (voglio dire quei monaci fannulloni) non lavora la terra come il villano, non difende la patria come l'uomo di guerra, non guarisce i malati come il medico, non ammonisce né addottrina la gente come un buon predicatore evangelico o un pedagogo, non apporta cose necessarie comode al mondo come il mercante. Motivo per cui sono da tutti strapazzati e aborriti."
(F. Rabelais)
BRUCEREMO LE CHIESE. Storica satira anticlericale
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