Joséphine Baker - J’ai deux amours
Una bimba meticcia, afroamericana, indigena degli Appalachi. Cresce al ritmo del blues in un quartiere poverissimo. Per rimuovere paura e miseria inizia a ballare, facendo la “pagliaccia”. Dura, determinata ma anche affabile e solare. Comincia a girare con un piccolo teatro ambulante e a sedici anni debutta a Broadway.
Parigi: arriva a 25 anni, sarà la sua città per sempre. Darà tutta se stessa e sarà amatissima. I suoi spettacoli sono oltre il tempo, mezza nuda ma nessuno si scandalizza, perché sono audaci ma mai volgari. Gira il mondo, è idolatrata da grandi artisti e vive grandi amori.
La seconda guerra mondiale cambia tutto nell’anima di Josephine. Decide di ricambiare tutto ciò che le ha dato la Francia: entra nei servizi segreti , diventa una militante con missioni rischiose in tutta Europa, finanzia la Resistenza, canta per i soldati…
Niente figli, il destino. Lei che ne avrebbe voluti tanti. Dopo la guerra decide di adottare tanti bambini di lingua, razza e religione diverse, con il suo compagno Jo Bouillon, l’amore più sincero della sua vita. Anticiperà con questa “comune” nel castello di Milandes le grandi lotte contro la segregazione razziale.
Deve ovviamente anche girare il mondo e lavorare per finanziare tutto.
Torna in America per lottare, attivamente come pochi, per i diritti civili degli americani. Celebre il suo discorso alla marcia su Washington con M.L.king per la libertà e il lavoro.
Ma ecco che arrivano anche il fallimento e la povertà… la fine del sogno di Milandes. Ammalata, piena di debiti, addolorata per la fine della relazione con Jo (dal quale però non si separerà mai in nome della loro famiglia universale).
Verrà aiutata da Grace Kelly… incontro fondamentale e amicizia vera.
Continuerà a cantare e ballare fino alla fine, instancabile, allegra, piena di vita…
Un emorragia celebrale se la porta via … la Francia piange la sua ragazza, sarà ricordata e onorata come la prima in tante cose…
#omaggiparticolari (33)
Una bimba meticcia, afroamericana, indigena degli Appalachi. Cresce al ritmo del blues in un quartiere poverissimo. Per rimuovere paura e miseria inizia a ballare, facendo la “pagliaccia”. Dura, determinata ma anche affabile e solare. Comincia a girare con un piccolo teatro ambulante e a sedici anni debutta a Broadway.
Parigi: arriva a 25 anni, sarà la sua città per sempre. Darà tutta se stessa e sarà amatissima. I suoi spettacoli sono oltre il tempo, mezza nuda ma nessuno si scandalizza, perché sono audaci ma mai volgari. Gira il mondo, è idolatrata da grandi artisti e vive grandi amori.
La seconda guerra mondiale cambia tutto nell’anima di Josephine. Decide di ricambiare tutto ciò che le ha dato la Francia: entra nei servizi segreti , diventa una militante con missioni rischiose in tutta Europa, finanzia la Resistenza, canta per i soldati…
Niente figli, il destino. Lei che ne avrebbe voluti tanti. Dopo la guerra decide di adottare tanti bambini di lingua, razza e religione diverse, con il suo compagno Jo Bouillon, l’amore più sincero della sua vita. Anticiperà con questa “comune” nel castello di Milandes le grandi lotte contro la segregazione razziale.
Deve ovviamente anche girare il mondo e lavorare per finanziare tutto.
Torna in America per lottare, attivamente come pochi, per i diritti civili degli americani. Celebre il suo discorso alla marcia su Washington con M.L.king per la libertà e il lavoro.
Ma ecco che arrivano anche il fallimento e la povertà… la fine del sogno di Milandes. Ammalata, piena di debiti, addolorata per la fine della relazione con Jo (dal quale però non si separerà mai in nome della loro famiglia universale).
Verrà aiutata da Grace Kelly… incontro fondamentale e amicizia vera.
Continuerà a cantare e ballare fino alla fine, instancabile, allegra, piena di vita…
Un emorragia celebrale se la porta via … la Francia piange la sua ragazza, sarà ricordata e onorata come la prima in tante cose…
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