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Come la seppia, la donna si avviluppa nella dissimulazione e nuota a suo agio nella menzogna.

Ogni uomo mentiva già dai tempi di Salomone; ma allora la menzogna, vizio di natura o capriccio del momento, non era ancora, come è diventata per ognuno sotto il regno benedetto delle donne, necessità e legge.

La natura, come ha armato il leone di artigli e denti, l'elefante e il cinghiale di zanne, il toro di corna e la seppia dell'inchiostro che intorbida l'acqua, così ha dotato la donna dell'arte di fingere per proteggersi e difendersi, e tutta la forza che ha dato all'uomo sotto forma di vigore fisico e di ragione l'ha concessa alla donna sotto forma della suddetta qualità.

La finzione è perciò innata nella donna, ed è propria, quasi in pari misura, della donna stupida come di quella intelligente.

Farne uso in ogni occasione è perciò naturale a lei com'è naturale per quegli animali usare immediatamente, a ogni attacco, le armi.

È forse impossibile trovare una donna davvero sincera, che non finga.

Ma per la stessa ragione le donne scoprono facilmente la finzione altrui, e non è consigliabile tentare di ricorrervi nei loro riguardi.

Arthur Schopenhauer, "L’arte di trattare le donne"

ehm, e se lo dice Scioppy...

Una viperà sarò (Ballet Mécanique) - Giuni Russo feat. CapaRezza

#attentiaqueidue
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