Primo disco di questo cantautore argentino, nato in uno dei quartieri più poveri di Buenos Aires, arrivato in Italia circa 10 anni fa.

Il Nostro Pablo ha ascoltato da sempre De Andrè, Guccini, Tenco, Celentano... e si sente.

Solo 10 canzoni, come la tradizione dei dischi cantautoriali vuole e tante parole; tante belle parole, reali poesie che il "NOSTRO" musica con semplici accordi di chitarra e qualche spruzzata qua e là di morbida elettronica.

Ai più il nome di Pablo Ciallella non dirà molto, anche se l'estate scorsa le Radio hanno spesso presentato il primo singolo estratto "Dura la Vita a Milano Città"; praticamente un talking che affianca la fine della storia d'amore di Pablo a causa di un Suo tradimento scoperto, alla difficoltà di integrarsi in una città come Milano che offre poco in termini di lavoro e carriera. Una canzone molto semplice nella struttura ma, con un ritornello che si stampa subito in testa :" ..Dura la vita a milano città, se non sei nessuno e nessuno in regalo niente di da..!!!.."

Seconda canzone dell'album è "Mi manchi" che, nonostante un titolo banalotto, è pregna di dolce poesia e misticità amorosa che la rende una delle più belle canzoni d'amore del 2007: "..tutto l'amore fatto come preghiera..!!" Terza canzone è "Rincoglionito"; divertentissima canzone che descrive il RINCOGLIONIMENTO come uno stato di grazia del quale vantarsi; anche questo pezzo è un simil rap talking degni del miglior Gaber.(con le dovute proporzioni e cautele...!!..)

"La lavatrice" e "Le cartine della nonna" sono due classiche canzoni chitarra e voce dove in secondo piano vi è la musica ed in primo piano il cantato: Blues nella prima, dove si racconta che nella vita di coppia  l'elemento di unione tra uomo e donna sia comunque la Lavatrice, strumento di unione, litigio, sesso etc. e più folkeggiante la seconda dove Pablo preferisce .." le cartine della Nonna...(Maria).. ai reality e alla tv spazzatura.

"Alla fermata dell'autobus" è forse il pezzo più scontato; rock classico che si apre con una chitarra elettrica che ricorda (troppo) l'inizio di "SULTANS OF SWING" dei Dire STraits insomma, senza infamia e senza Lode. "Fastfood Universale" è il terzo singolo; gran pezzo, rock scarno con un testo molto tagliente sulla società odierna "..benvenuti nel fastfood universale, dove l'uomo vive come un animale, dove poi ci si accontenta bene o male, benvenuti nel fastfood universale..!!!...Veloce, comodo, ci vuole stomaco"

Ma veniamo alle tre perle del disco:

"Penso a te": piccola canzone d'amore chitarra e voce, ricorda molto De Gregori di "Raggio di Sole"..ed è proprio il sole che entra nella propria camera quando le note e le parole del pezzo accarezzano delicatamente i sensi dell'ascoltatore.

"Depressione Blu": psichedelia pura, una canzone acida che, ascolto dopo ascolto entra in testa e difficilmente ne esce.

"L'albero delle canzoni": canzone che parla di droga usando la musica come unica salvezza per uscire dal tunnel... da brividi!!!..

Insomma, un Grande esordio per un cantautore che sicuramente farà parlare di sè. Unica nota negativa: La COPERTINA, veramente orrenda ma, se il contenuto deve essere così speciale e prezioso, ci si può passare sopra.... Consigliatissimo!!!!!.... 

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