"Le mie parole sono sassi, precisi e aguzzi,
pronti da scagliare,
su facce vulnerabili e indifese,
sono nuvole sospese, gonfie di sottintesi,
che accendono negli occhi infinite attese
sono gocce preziose, indimenticate,
a lungo spasimate e poi centellinate,
sono frecce infuocate
che il vento o la fortuna sanno indirizzare
Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato,
un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato,
sono foglie cadute, promesse dovute,
che il tempo ti perdoni per averle pronunciate
sono note stonate, sul foglio capitate per sbaglio,
tracciate e poi dimenticate,
le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire,
lo ammetto
Strette tra i denti,
passate, ricorrenti,
inaspettate, sentite o sognate...
Le mie parole son capriole, palle di neve al sole,
razzi incandescenti prima di scoppiare,
sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare,
piccoli divieti a cui disobbedire,
sono andate a dormire, sorprese da un dolore profondo
che non mi riesce di spiegare
fanno come gli pare, si perdono al buio
per poi continuare
Sono notti interminate, scoppi di risate,
facce sovraesposte per il troppo sole,
sono questo le parole,
dolci o rancorose, piene di rispetto oppure indecorose
Sono mio padre e mia madre,
un bacio a testa prima del sonno un altro prima di partire,
le parole che ho detto, e chissà quante ancora
devono venire...
strette tra i denti
risparmiano i presenti,
immaginate, sentite o sognate,
spade, fendenti,
al buio sospirate, perdonate,
da un palmo soffiate"
Ci sono canzoni che si adagiano lentamente, ma senza cautela, sulla tua vita, e strato dopo strato la avvolgono stretta con nodi scorsoi che ti possono soffocare, tagliandoti nel profondo, dentro a malumori che non hanno cura. E' un album di grande poesia questo, scritto e suonato in maniera raffinata e elegante, riesce come pochi altri a entrarti dentro. La grandezza di Pacifico sta nel riuscire a trasmetterti profonde emozioni, le sue sono piccole parole e intuizioni che improvvisamente ti trasformano in protagonista, e allora sei tu in quella camera da letto, ed è appena giunto il mattino, e stai in silenzio, trasversale sul cuscino ad ascoltare un rumore lontano, un aeroplano che se ne va.
Così, quando le sue storie nascono nell'intimità di una stanza in compagnia di un solo pianoforte e di un cane, quel luogo diventa tuo, e non puoi che startene da solo a sentirti raccontare ciò che già sai, ma che come la neve d'inverno e il sole d'estate, ti conduce a forza pensieri dolci e malvagi. Tutto è vero, tutto è favola.
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