Direttamente dalle strade di Dublino ecco il grande ritorno di uno dei più grandi songwriter degli ultimi tempi: Paddy Casey.
Già nel '99 aveva spiazzato critica e non con il suo album debutto "Amen". Nell’Ottobre 2003 in Irlanda e nel Marzo 2004 in Inghilterra ritorna alla grande con un disco molto più dinamico e forse anche più coinvolgente, migliore stilisticamente, ben arrangiato e formato da canzoni instancabili da sentire.
Dodici tracce che fanno di questo album un capolavoro emozionale ed artistico.
Allegria, voglia di ballare e di sorridere, ma anche momenti di malinconia, tutto questo è presente e si prova ascoltando il secondo bellissimo lavoro di questo grande musicista.
Un album che non è altro che la semplice testimonianza di una maturazione artistica meravigliosa ed ammirabile.
Tutta l'energia e il talento vengono fuori in questo album in canzoni come "Saints & Sinners", canzone quasi perfetta dal ritmo contagioso (canzoni come questa non si sentono facilmente); "Miracle" che testimonia quasi una voglia di sperimentalismo rock, in canzoni come "All In A Day" e "Promise", dove il ritmo incalzante ed energico mette voglia di ballare, ma pure nella malinconia di "Anyone That’s Yet To Come", dove i cinguettii degli uccelli in sottofondo fanno risaltare la voce suadente e limpida di Paddy.
"Living" non è altro che una delle più belle colonne sonore dei vostri momenti più felici e tristi allo stesso tempo.

Era un po’ che volevo parlare di Paddy Casey, di questa bellissima sorpresa venuta dall’Irlanda, una di quelle sorprese che portano una ventata di aria fresca rigenerante.
Ne volevo parlare proprio dal ritorno di un mio amico dall’Irlanda nell Autunno ’03. Bellissimo, tutto cominciò con un suo sms da lassù: sto ascoltando il mio nuovo idolo: Paddy Casey. Ho già il cd. Tornato per prima cosa chiedo di questo tipo, mi fa una copia del cd ed è così che un soffio dal di dentro mi fa sobbalzare, un’onda che si infrange sugli scogli, meraviglia e stupore.

Quella di Paddy è una maturazione, che come abbiamo detto, si è evoluta nell’arco di pochi anni dalle strade di Dublino, e che lo ha portato addirittura a fare da spalla a gruppi del calibro di REM nel ’99 e di Bob Dylan e U2 proprio quest’estate. Non sarà solo un caso.
Speriamo che ci regali presto un suo nuovo lavoro e che magari venga a farcelo sentire direttamente in carne ed ossa nella nostra Italia.
Grazie Paddy.

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