Palingenesis: Dehumanization
I Palingenesis sono una giovane realtà musicale nella zona di Arezzo, in Toscana. La lorò particolarità è l'essere una delle poche band di quest'area a credere davvero in quello che fa, senza compromesso alcuno. Sono formati da Federico Petti alla voce, Nicolò Tedesco alla chitarra e al basso e Maurizio Ghezzi alla batteria.
Questo primo demo, composto da 5 tracce, completamente autoprodotto, a parte il missaggio che è stato mirabilmente eseguito da Riccardo Lanzi dell' X. E. S. Studio a Manciano della Chiana, è stato registrto dopo solo 2 mesi e mezzo di intenso lavoro da parte del complesso, e si può dire che il risultato faccia davvero ben sperare per il futuro.
Ma partiamo con l'analisi track-by-track, premettendo che si parla di un Thrash/Death Metal diretto e "in your face". Le danze si aprono con "Warhead", canzone che ricorda vagamente i Sodom del periodo "Persecution Mania", con una batteria onnipresente ed una doppia cassa che svetta per potenza e velocità. L'assolo di chitarra è da manuale, esce dalle casse come un cazzotto al basso ventre. La seconda track, "Hamburger Hill", parla ovviamente del sanguinoso conflitto che ha opposto Vietnam e U. S. A. , iniziando con un intro di chitarra pulita riverberata melanconico e rassegnato, che sfocia poi in una inusitata violenza Thrash Metal, che ci fa sentire come sotto ai colpi di mortaio di Charlie, con i blast-beats logoranti che ci accompagnano per tutta la durata del brano. Una canzone che vi consiglio. Dopo un brevissimo intro techno-trance è il momento di "World Of Fear", ferratissimo esempio di maturità, con un chorus che ci fa apprezzare le doti vocali del cantante ed un assolo in tapping in chiusura che non si scorda facilmente.
Un introduzione di batteria fa da preludio a "Pandemonium", brano cadenzato e cattivo, con una parte centrale bastarda e fottutamente heavy, che in qualche modo ricorda i Sepultura di "Arise". E' giunta l'ora dell'ultimo pezzo, "Destruction is the Queen", della durata di sette minuti, completa di un riff tra Megadeth e Slayer e di qualche chiara influenza industrial. Questa track è un rullo compressore, ti entra in testa come una pallottola. L'outro in fade-out è memorabile, null'altro da aggiungere.
Cos'altro dire? Cercate di procurarvi questo demo: è gratuito ed è suonato con perizia e soprattutto tanta passione, cosa non più molto comune. Ovviamente, si sente un po' di inesperienza e le corde vocali del frontman ogni tanto tradiscono i suoi 16 anni, ma ci sono le premesse per qualcosa di eccellente.
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