Come per la mia ultima recensione, anche questa volta sono andato a caccia di novità, di nuovi gruppi, di nuovi suoni, che nessuno si cagherebbe neanche  se l'edizione delle 12:25 di Studio Aperto gli dedicasse un intero servizio. Oggi sarò ben lieto di parlare di una delle band più interessanti dell'intero panorama underground marchigiano. 3 componenti, due fratelli e il figlio di uno di questi, provenienti da Jesi e di genere alternative/stoner rock di stampo anni ‘90. Questi sono i Palmer Generator.

Palmer Generator come Palmieri, ovvero stoner rock formato famiglia. Nati nella primavera del 2010, il chitarrista Tommaso "Polti" Palmeri, il bassista Michele Palmieri (fratello di Tommaso) ed il batterista Mattia Palmieri (figlio di Michele) condividono la stessa passione che hanno per gli americani Tool, e per tutto quello che ha a che fare con la psichedelica e il post-rock. Infatti, il loro album d'esordio (e)motionless, pubblicato nel febbraio del 2013, suona quasi come il figlio mai nato di quei Tool a cavallo tra Ænima e Lateralus. Ma non parliamo solo dell'influenza di un gruppo, qui c'è molto di più. Il tutto è un calderone di suoni distorti, oscuri, suggestivi, appunto "senza emozioni". Sensazioni che sono difficili da descrivere a parole, e che si possono solo provare ascoltando con le proprie orecchie. Ne è subito prova una delle prime tracce, "Phoneutria", che incalza subito quel lato psichedelico di cui parlavo, e che vanta della collaborazione di un suonatore di flauto peruviano, Andrea, che rende il tutto ancora più sibillino. Un sound cupo e pesante, concepito tramite l'unione delle menti dei tre componenti, guidati esclusivamente dalla ricerca di quella melodia che accomuna i loro stati d'animo. Melodie arcane e maligne, proprio come i Black Sabbath facevano suscitare negli anni '70. Ed oggi i Palmer Generator cercano di emularle, con pezzi del calibro di "Awaken" e "Enliven", quest'ultimo con i suoi dieci minuti di pura estasi mentale. Inoltre, tra un brano e un altro, intercorre anche una costante crescita e mutamento della propria musica, guardando sempre avanti e verso nuovi orizzonti. Sul serio, una delle mie più grandi sorprese di questa prima metà del 2013.

Anche se, come frase conclusiva, risulterebbe molto scontato, io vi invito caldamente a buttare un ascolto su quello che io, ripeto, ritengo uno dei gruppi più interessanti del panorama cantinaro-undreground marchigiano, e che sicuramente faranno ancora tanta strada e, augurandomelo, tanto meritato successo!

http://palmergenerator.bandcamp.com/

VOTO = 8,5/10

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