Animal Collective è lo zoo più prolifico che mi sia capitato di visitare. E dopo aver consumato "Down There" di Avey Tare (splendido, minimale, presomale, e altre rime che ora non mi sovvengono), mi appresto a far fare la stessa fine al successore di "Person Pitch" di Panda Bear.
"Tomboy" ti spiazza sin da subito, c'è del soul, o del gospel, o qualcosa che comunque ha a che fare con l'anima della musica che esce dalla bocca e dalle mani di mr. Lennox, e cominciamo a prendere le distanze effettive dai momenti danzerecci del precedente lavoro, qui si pensa, qui si entra in una dimensione onirica differente, un altro piano della coscienza Animale. Emozionale, ecco la rima che non mi sovveniva prima, la applicherò a questo gioiello che cola nelle mie orecchie, come una commistione di synth e coralità spirituali ibride ai Beatles ("Last Night At The Jetty" è figlia di una possessione extracorporea di LennoN, in un viaggio acido di elettroniche aleggianti), merito anche del ritorno della formula "chitarra+voce", ok, la chitarra è così tanto immersa nel sintetico che diventa altro, ma c'è il corpo e l'anima della soluzione e si sente, cambia tutto, niente feste, solo mantra, lunghi, ispirati e deliranti ("Drone"), tutto è proteso verso l'espansione di un universo fatto di strumenti tavestiti, note insistite/infinite, momenti acidi! Le melodie diventano come una risacca perduta nei tempi, non c'è più niente che sia ciò che era in quello studio, questo disco non è suonato, è figlio diretto dell'imaginazione, pezzi come "Slow Motion" e "Alsatian Darn" dimostrano come la chitarra può e, forse, deve essere altro rispetto a ciò che s'intende di norma, soprattutto in ambiente "indie", e arriva ad esplorare territori folk splendidi. E momenti blue diventano la colonna sonora di un viaggio Bradburyano su un razzo diretto verso Marte, immersi nella malinconia degli spanzi eterni ed assieme angusti, prendono il nome di "Scheherazade", campanelli come stelle, suonati da mani invisibili, immote, infinite, fino all'atterraggio su un prato violetto e sconosciuto.
Mi sono perso anch'io in questo spazio, in questo zoo, in questo momento, "Tomboy" ha divorato me.
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