“Projects In The Jungle” , il secondo album dei Pantera, a mio giudizio il più bello dei loro Glam Years, ovvero il periodo che inizia nel 1983 con “Metal Magic” e termina nel 1988 con “Power Metal” , quando hanno iniziato erano appena quindicenni, ma hanno dimostrato da subito di avere tutte le carte in regola per divenire qualcuno . In questo periodo i Pantera hanno prodotto 4 album in tutto, usando come etichetta la Metal Magic Records, i primi tre dischi sono col cantante Terry Lee Glaze, l’ultimo, a distanza di qualche anno, con Phil Anselmo. Mi sono letteralmente innamorata di questi primi album, provando un inspiegabile rifiuto di ascoltare le loro successive produzioni, a partire da Cowboys From Hell, il fatto è che non sono riuscita mai a spiegarmi e soprattutto a digerire il loro cambiamento: la loro meravigliosa musica Glam Rock anni ’ 80 a distanza di qualche anno è divenuta non so neanche cosa, dato che nelle foto il loro aspetto recente non mi ha mai convinto, e dato che ora vedo il loro nome scritto sulle magliette di ragazzi con stile neu-metal, non capisco… Ma torniamo negli ’ 80 e lasciamo indietro le trasformazioni, le novità… Torniamo a “ Projects In The Jungle” e partiamo dalla copertina, ci sono raffigurati i 4 Pantera, che si esibiscono sorretti dalle mani della “Bestia” , è di certo un’ immagine particolare, abbastanza grezza…

E ora la musica… La voce di Terry è meravigliosa, tirata e acuta come il suono della chitarra di Dime… Il disco è scorrevolissimo, ogni volta me lo sento tutto d’ un fiato, perché il ritmo è veloce, incalzante, teso, quasi sensuale, e le canzoni hanno tutte una musicalità che entra nel sangue… La prima traccia è “All Over Tonight” , e mentre l’ ascolto mi sembra di vedere Terry, in uno dei pochissimi video del tempo che abbiamo, un amatoriale del 1984, mentre fa i suoi spettacolari acuti. Viene dopo “Out For Blood” in cui compaiono seconde voci, che riprenderanno poi in “Power Metal” con Phil Anselmo. Il terzo brano è strumentale, un assolata naturalmente sensazionale, che dimostra la grande tecnica dell’ ancora adolescente Diamond… Viene poi “ Like Fire” , la mia preferita, accattivante ed intrigante, seguono pezzi come “Over My Head” e “ Projects In The Jungle” , bellissime, ma che vengono trascurate nel concerto… Seguendo c’ è la numero 7, è “Heavy Metal Rules” , il nome è tutto un programma, accordi base potentissimi, una batteria che trascina e un basso che si insinua dove può… La traccia 8 segna un po’ il calare dell’ energia iniziale dell’ album perché diviene più riflessiva e dolce, ma la concentrazione sale con “Killer” , che è decisamente più forte e dura… E infine, la ciliegina sulla torta, la traccia 10, “Takin’ My Life” , magica, che io definisco la sigaretta che si fuma dopo aver fatto l’ amore (io non fumo in realtà però ho reso bene l’ idea, eh?!)…

Forse molti di voi non saranno d’ accordo con le mie opinioni e penseranno che ho scritto un mare di cazzate, e forse avete ragione voi… Fatto sta che a me i Pantera piacciono così, e mi piace vederli in questo modo: ancora negli anni ottanta, con i loro capelli cotonati, i loro spandex aderentissimi e le loro canottiere leopardate…

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