Qui sono le 3 e mezza di notte. Non riuscendo a prendere sonno, cerco lo sfogo attraverso l'espressione di opinioni. Così, non so per quale motivo esattamente, mi metto a recensire "Vulgar Display of Power" dei Pantera. L'album - insieme a Rage Against the Machine dello stesso anno- il cui sound influenzò, indirettamente (Sepultura) o direttamente (Korn - si pensi ad esempio alla similarità tra il riff iniziale di "Good god" e quelli di "Mouth for War" o di "Becoming" dell'album successivo) non solo il cosiddetto nu-metal, ma la maggioranza delle produzioni heavy metal a venire. 

Chitarre dal suono iper distorto e iper compresso, corde abbassate di un tono, ritmi lenti e groovy che talvolta rasentano il funky, stile vocale caratterizzato da urli prolungati e high-pitched screams di breve durata (negli accenti) alternati a una voce pulita nelle parti più melodiche. Questi sono solo alcune delle peculiarità rappresentate, e delle innovazioni portate, dal loro sound.

Opening track è "Mouth for war": intro con effetto di climax portato dalla risoluzione della dominante sulla tonica, a cui segue un riff che comprende tre armonici naturali: come già detto un precedente importante per i riff metal a venire. Canzone consigliata a chi cerca energia e determinazione (specialmente nel testo, volutamente dinamico). Lo stesso si può dire della successiva "a new level"; spettacolare soprattutto la parte in cui Phil Anselmo urla "Don't fucking surrender! can't lose!". Si giunge così al loro pezzo più famoso, "Walk", coverizzato da tutte le moderne band Nu e Metalcore; un ritmo lento e groovy, assoli blues suonati alla velocità della luce, urli di una prepotenza inaudita; in qualche modo ricorda l'intro di "Frayed ends of Sanity" dei Metallica. Track successiva è l'aggressiva "Fucking hostile", dalle liriche politically-oriented e dallo stile che richiama l'hardcore dei Misfits, in particolare la canzone "Green Hell".

"This love" è la ballad di turno, tratta gli aspetti più malati delle relazioni amorose, e musicalmente è composta da una parte suonata in clean, forse influenzata dal grunge nei suoni cupi e decadenti, e una parte groove metal, i cui riff presentano,invece dei soliti power chord, degli intervalli di terza. La successiva "Rise" è un'esplosione di potenza come se ne erano viste solo in "Battery" e poche altre canzoni. Seguono "No good", "Live in a hole", "Regular people" (una delle migliori) e "by demons be driven", riff con reminescenze blues o funk, parti cantate sovente melodiche, qualche vago esperimento di rap metal. Quattro canzoni molto simili tra di loro e tutte ugualmente influenti per le band metal del futuro. Infine "Hollow", degna conclusione di un capolavoro, stocca citazioni alle 3 metal ballad immortali dei Metallica (gli arpeggi in clean da "Fade to black", il riffone groove da "One", e la fuga strumentale da "Sanitarium") e a mio parere le supera in pathos e complessità. La parte finale in cui Phil Anselmo urla arrabbiato con dio per la perdita dell'amico porta grandi emozioni.

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