Quel Sanremo del 1997 lo ricordo bene! C'era una gran bella scelta di artisti: i Cattivi Pensieri, i Pitura Freska, i Dirotta su Cuba (di Simona bencini) ecc...ecc...

Dalla parte dei nuovi: Vito Marletta con "Innamorarsi è ", Syria con "Sei tu" e loro...Paola e Chiara, con "Amici come prima". Bella canzone. Non per caso forse ha vinto le "Nuove proposte".

Un articolo su "Tv sorrisi e canzoni" e Paola e Chiara erano partite...

L'album di lì a poco "Ci chiamano bambine", a farne nascere una piccola stella. Il mito per me è stato personale ai tempi dell'adolescenza: ora apprezzo la bellezza delle due sorelle, anche se certe scene sensuali più che piacermi le considero non particolarmente eccitanti (ho visto alcune foto su un sito: la loro bellezza non si discute, ma non mi piacciono).

Cos'è questo "Ci chiamano bambine"? E' un viaggio adolescenziale tra i conflitti con i genitori, l'amore e l'amicizia. C'è anche un pezzo sull'anoressia, ma ne parleremo dopo. Lo stile testuale delle due sorelle non riflette la breve militanza negli 883 come coriste: Max Pezzali canta i giovani con il gergo della "compagnia"; Paola e Chiara usano un linguaggio adolescenziale normale.

"Ci chiamano bambine" ha un testo secco e diretto sull'analisi del conflitto tra figli e genitori: papà e mamma quando ti dicevano: "Impegnati oggi per l'avvenire!", e a volte sembravano farti una testa tanta! E noi che ci sentivamo a volte pressati e soffocati e sembrava che non potessimo mai respirare. L'accorato appello (neanche tanto accorato, ma più...gridato): "Laciateci spiegare/possiamo rimediare/lasciateci sfogare/dobbiamo diventare...".

"Tu non sai" è la prima canzone d'amore dell'album: la struttura musicale è di una chiara canzone d'amore adolescenziale. Il testo anche: le piccolezze di un rapporto. 

"Vola il tempo" (troppo in fretta per noi...): tutti noi abbiamo affrontato la scuola superiore e quanti avremo detto: "...Dio, ti prego, fa che non mi interroghi più!". Io sinceramente molto poco: non mi sono mai sentito perseguitato all'epoca della scuola alberghiera. Ma i miei cattivi voti li ho avuti!

E quanti di noi "chiusi in camera senza un perché", forse rinchiusi nelle nostre fantasie e nella spensieratezza di quest'età.

Io ho "maledetto" (cito una parola -modificandola- della canzone) se non degli anni, almeno dei momenti della mia vita: se pensate che a 16 anni circa mi sono ritirato perché per due anni non sono riuscito ad avere una ragazza! Ora non è meglio, ma ho ovviamente un'altra testa.

Ma in tutto questo "...vola vola vola vola il tempo/troppo in fretta per noi": come volevasi dimostrare.

 "Ti ricordi...sembra ieri"
 FINE.

 "Amici come prima" è una canzone su quei rapporti d'amore che si hanno durante l'adolescenza. Diciamo che se non è il rapporto "serio" è l'amicizia che potrebbe diventare per un piccolo periodo "amore" e poi tornare amicizia. Qui si parla di una delusione e di chi l'ha prodotta, che forse non vuol perdere (dietro questa frase) si fa per dire la persona "amata". Anche se nel mio caso l'ho sentita pronunciare nei rapporti tra amici. Ma nella canzone la vittima si sente di amare chi l'ha delusa (e non sa neanche il "perchéééé....")

"Bella" ha un bell'inizio musicale ed è la canzone che parla dell'anoressia, tema citato all'inizio di questa recensione. Il tema già undici anni fa era di attualità, e questo brano lo si potrebbe riproporre oggi. L'anoressia è la malattia di chi vorrebbe conformarsi all'immagine delle celebrità di oggi, perché non è capace di apprezzarsi per quello che è. L'anoressica combatte con la bilancia nel tentativo, credo, a breve di aver perso peso assicurandosi che anche le forme siano perfette. Paola e Chiara trattano questo tema da giovani e invitano la ipotetica adolescente a prendere la vita con leggerezza ("...sei così bella adesso che/ti volti e scoppi a ridere...").

Mentre la invitano anche a non rovinarsi la vita, sembrano porre in conclusione la canzone con un bellissimo invito:

  "...ma tu difenditi, se puoi,
il buio non perdona MAI".

 Bellissimo, infatti. Chiarissimo: "Il buio non perdona MAI".

"Nascondi te" è un bel rock con una cantata grintosa, contro il proprio ragazzo falso e stupido che fa soffrire. Ma la rabbia e la grinta di "Ci chiamano bambine" è molto meglio di questa canzone.

"Nascondi te" non l'ho mai amata, insieme al successivo "Mi fa morire" dove il ragazzo che "quando cammina sembra James Dean" e che "come Elvis sa ballare" è uno di quei tipi alla anni '50, con "la maglietta bianca ed un tattoo" che mi ha fatto pensare al Marlon Brando degli inizi del suo successo. La struttura musicale vede degli assoli di chitarra anni '60 e il "uacciuuariuari" credo dei Platters (certo di Lucio Dalla di "4/3/1943").

"Nascondi te" ha una strana parentela con "Cast No Shadow" degli Oasis: se il brano degli Oasis parte con lo stesso ritmo di "Wonderwall", "Nascondi te" vede un ritmo un pò più accellerato rispetto all'intro di "Amici come prima".

"Francy" è un invito alla libertà nonostante la delusione di un amore ("maledetto, che arriva e se ne va") alla protagonista.

"Amore mio" è l'ultima di tre canzoni d'amore di "Ci chiamano bambine". Mi sembra di vedere nel testo da una parte la voglia di riavere con sè l'amato; da un'altra parte non un suo rifiuto ma quasi un allontanamento. In certe storie d'amore (anche e forse dopo i vent'anni) è così: ci si divide ma rimane sempre un pezzetto di cuore. Carina.

"In viaggio" è una conclusione, ma anche un inizio: è l'inizio vero e proprio delle due sorelle da "Sanremo giovani" del 1996. Se è bello il ritornello ("In viaggio/verso una destinazione/sempre diritto..." e via dicendo) le situazioni qui descritte sono ancora più belle. Quando mi si parla di "campi e case dal finestrino" (e "sole in faccia/ora guido io"), ho in mente le autostrade. Senonché, è più possibile che lo siano le statali. "In viaggio" è una canzone un pò spensierata.

Paola e Chiara mi sembrano di vantare ai loro esordi una particolare passione musicale che non credo di aver notato in altri esordienti: loro guardano all'Irlanda, e l'Irlanda nella loro prima stagione musicale costituisce buona parte della struttura di molte canzoni.

La loro popolarità scoppia talmente tanto che, caso unico che raro, Luciana Littizzetto ne approfitterà per interpretare le due sorelle in alcuni divertentissimi sketch a "Ciro, figlio di Target" (su Italia uno) della stagione '97-'98. Riprese poi nel 2004 non più con "Schiuuusa!" ma con "Kamasiuuutraaaa!", l'effetto comico sembrerà sparire.

Fin qui il buon inizio delle due sorelle. Il dopo...si vedrà dopo.

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