RICORDO DI UNA VITA

L'annuncio della partecipazione di Paola & Chiara all'ultimo Festival di Sanremo non mi aveva lasciato indifferente, in un periodo di personale nostalgia per i 25 anni del loro esordio sulla scena a Sanremo (ora 26) con 'Amici come prima' e di lenta nascita della mia passione per loro, finita un anno prima dell'apparizione del brano della svolta dance 'Vamos a bailar (Esta vida nueva)' nel 2000.

Una nostalgia nata indirettamente passando in una bella giornata di fine Ottobre di fronte a dei condomini di una strada di campagna dove abitava un mio caro compagno dei primi anni delle scuole superiori e amico, amante delle Spice Girls, dove dopo la fine dell'ultimo anno scolastico insieme ero andato per copiarne i testi dei successi dalle cassette che aveva (internet lo avrei conosciuto pochi mesi dopo).

Giusto agli inizi dell'anno scolastico precedente c'era una indiretta 'rivalità' fra la sua passione e quella di un altro caro compagno di classe per alcune di loro (precisamente Victoria, 'Posh Spice', ed Emma, 'Baby Spice') e la mia per le sorelline (come venivano chiamate spesso alla tv e sui giornali).

Dopo pochi giorni, una sera messo piede su un largo marciapiede di una zona vicina a quella dove abito a Genova, mi veniva dal cuore una canzone del primo periodo delle sorelline, 'Bella', sull'anoressia. E la nostalgia era partita.

Ma poco rispetto ai 10 anni della seconda partecipazione delle sorelline con 'Per te' al Festival (1998) dove con un nuovo brano non per sonorità (sempre pop-rock) ma testo (sulla fragilità dell'amore) e look (capelli meno lunghi e vestiti casual) abbandonavano l'aria e l'atteggiamento di adolescenti che le aveva caratterizzate l'anno prima con le canzoni dell'album 'Ci chiamano bambine' e le loro apparizioni in tv.

Dopo il Festival avevo aspettato molto prima di comprare il singolo (considerando il tempo limitato di disponibilità nei negozi), arrivando disperatamente a farlo il Sabato prima di Pasqua, ad Aprile, in un music store del centro della mia città e tornando a casa felice con in mano una copia.

Ma una gioia ancora più grande era stata ascoltarlo alla radio di casa mia, con i miei ancora fuori per delle commissioni, sentendo il brano ora mio.

Una particolare esperienza però, il giorno dopo, avrebbe portato 'Per te' a diventare particolare nei ricordi di tutta la musica nuova acquistata negli anni dell'alberghiero: mentre ero seduto alla scrivania della mia stanza con la custodia del singolo aperta sul testo, mi era nata l'idea di tradurne le parole nelle lingue che studiavo, inglese e francese, per provarne il sentimento.

Riuscitoci con francese, pure con i limiti e gli errori di uno studente, avevo cantato le parole sulla musica e notando come suonavano abbastanza bene sulla stessa.

Non contento di questo, una mattina dopo le vacanze avevo canticchiato una parte della canzone a una compagna di classe creandosi la curiosità in tutta la classe stessa e in altre vicine, fino a un immenso successo a uno spettacolo per talenti organizzato dalla scuola l'anno dopo.

Ma alla fine di quell'anno scolastico avevo venduto i due album che di loro avevo (il secondo era 'Giornata storica'), forse stanco della loro musica, e per gli anni della svolta (fino a 'Kamasutra', nel 2003) la mia indifferenza non era stata totale vedendole spesso in tv e ricordando per questo i primi anni.

La nostalgia del 2008 era nata da un cartello di appuntamenti di un department store nel centro della città con una loro immagine (dell'album 'Win the game').

Con il pensiero della loro presenza a Genova, una notte di ritorno dal lavoro avevo fissato la loro immagine.

E, preso da una forte emozione, avevo deciso di rifare una parte del tragitto fino al music store dove avevo comprato il singolo di 'Per te'.

Arrivato dalla vetrina dove avevo visto le copie del singolo e ancora appesa una striscia con delle teste di artisti tra cui le loro del 1998, ero rimasto in 'religioso silenzio' a ricordare i giorni del Festival.

Poi, ancora più immerso nel pensiero di loro, avevo continuato il cammino fino a un lontano capolinea dei bus per andare a casa.

Tranne avere dovuto saltare l'incontro con loro per un impegno con la mia chiesa evangelica, per me Paola & Chiara continuano a rimanere care per il periodo delle superiori, nonostante mi sia aperto di recente anche ai ballabili del periodo nominato.

(Poi, l'ultimo brano presentato al Festival mi ha ricordato 'It's raining man' di Geri Halliwell [2001]. Chissà perché ho nominato non poco le Spice qui).

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