Paola Tagliaferro è un’artista poliedrica, da sempre interessata alla spiritualità e alle filosofie e dottrine orientali: nel corso del tempo si è appassionata, oltre che di musica, anche di danza e pittura. Ha iniziato a studiare musica molto giovane pubblicando un paio di singoli a fine anni ’70 per la verità acerbi. Successivamente è tornata pubblicando 2 lavori ancora non completamente a fuoco fra pop, fusion ed elettronica. Ha poi studiato canto Dhrupad al Conservatorio di Vicenza con Amelia Cuni e ha collaborato con musicisti del calibro di Paul Roland e Lino Capra Vaccina. Conosce poi un nome importante della scena progressive internazionale come Peter Sinfield di cui musica un testo nel disco “Chrisalys” del 2009 e con cui realizza nel 2012 “Milioni di Lune” insieme ad altri prestigiosi musicisti. Di recente ha anche avuto dei contatti con il compianto Greg Lake a cui ha fatto avere la cittadinanza onoraria di Zoagli. Ora esce il suo nuovo disco intitolato “Fabulae” pubblicato dalla Owl Records e distribuito dalla Black Widow.

In “Fabulae” troviamo una cover della celebre “Moonchild” dei King Crimson e un brano composto da Bernardo Lanzetti. Si tratta di un disco accompagnato da un raffinato libretto in cui troviamo tutti i testi delle canzoni scritti da Paola Tagliaferro. Si possono leggere anche i commenti entusiastici di nomi come Steve Hackett dei Genesis, di Regina Lake – moglie del compianto Greg Lake – e di Juri Camisasca. Detto questo non aspettatevi un disco di progressive. In “Fabulae” troviamo protagonista la voce di Paola Tagliaferro -con il contributo fondamentale di Pier Gonnella - che alterna il canto alla recitazione. La musica è placida ed è un tenue accompagnamento ai suoi testi. Non siamo in realtà lontani da un’estetica new age sia per quanto concerne il significato delle parole che dal punto di vista prettamente musicale. Siamo di fronte ad un disco poetico dalle atmosfere incantate caratterizzato dalle sonorità del pianoforte, degli archi e delle percussioni. La musica scorre pacata incontrando suggestioni new age come nell’iniziale “Il risveglio dela Lupa”, folk come in “Bianca Dea”, etniche – “Il tamburo della Sciamana”, acustiche ed esoteriche – “Il giorno della Luna”. Si sente che siamo di fronte ad un lavoro dalla spiccata sensibilità femminile.

Se vi piace la new age, la contaminazione fra generi, qualche spruzzo di musica etnica e adorate le atmosfere soffuse e pacate “Fabulae” potrebbe piacervi. Disponibile presso Black Widow: https://blackwidow.it/.

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