Eh sì! A chi li conosce non può non scappare un sorriso, proprio lì, all'angolo della bocca. Perchè probabilmente si ricorda di quando scorrazzava in macchina per le strade di campagna del modenese, o della bassa mantovana (come me), con a fianco l'amico abituale che rollava. La riduzione della discoteca per fare il filtro. E l'autoradio che diceva "Discotecaro!/Sei proprio fesso!/ Sputtani tutti i soldi per pagarti l'ingresso!" leggendo dal nastro registrato malissimo di una cassettina che da vergine era diventata Luce Caponegro. Oppure: "Fuori!/Dagli Stadi e dal gioco/Dall'alto!/Ci osserva il Nemico/Mentre come un branco di salami picchiamo con le mani i poveracci come noi".

E parlava di noi, la Paolino Paperino Band parlava di noi. Di noi che cominciavamo a capire qualche cosa del mondo, e ci faceva cagare. La maggioranza (e forse di più!) delle persone del nostro paese, ci faceva schifo, anche senza conoscerli. Erano tutti dei "Compagno cittadino!/Cretino!/Ti credi realizzato!/Ma sei stato fregato!", eranotutti idioti che "Credi che la scheda elettorale/sia come la schedina/e voti col sistema!", tutti "Discotecari", "Carabinieri", "Vigili", modestamente urbani, fottutamente vigili. Tutti nella pentola, nella pentola! Mescolare, mescolare, mescolare. . . Ce l'avevi con tutti Loro, e le tue armi per combattere erano il Tubo, il centro sociale (io nemmeno quello), ed il rifiuto dei Loro valori, valori di plastica, come le magliette dell'ABJ. Come testi, a livello di denuncia/demenzialità, tra i migliori in Italia.

La musica? Beh, è punk. Punk-rock, toh. Non poteva essere altrimenti. Perchè questi ragazzi con la musica non c'entrano un cazzo. Questi non sono un piacere per le orecchie, sono un piacere per il cuore, arrivano lì, diritti come un Alverman. Sciolti ormai da dieci anni, da sempre underground, da sempre sinceri e umili. Storici. Indimenticabili!

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