Ebbene sì...Lo ammetto non ho resistito, come un adolescente curioso, rincoglionito dai pro e contro tipo tribuna politica sul film di Sorrentino,  mi sono  sparapanzato sul divano con patatine birra e rutto libero a vedermi il film in pronta uscita tv after oscar. Dopo una prima oretta ho resistito bene, poi mi sono lasciato andare nelle braccia di Morfeo un pochino, e infine mi sono ripreso per l'ultima parte e  il lunghissimo finale funebre sul lungotevere che scorreva lento lento.

Diciamocelo subito: Sorrentino, per  scelte musicali, i gusti calcistici e cinematografici è un bravo figlio degli anni 80. E non c'è nulla di male in questo, anzi lo sono pure io, anche se nelle mie rece amarcord verso più lagrime napulitane per la fine dei 70. E quindi il taglio del film, aldilà dei buoni propositi di scrittura, è moolto da videoclip, un prestigioso lungo e disarticolato videoclip con una fotografia eccellente, un montaggio patinato e movimenti di macchina mai banali e pseudo visionari o lisergici-anche se talvolta li ho trovati un pò pacchiani, tipo l'inquadratura a testa in giù della gente che balla nel locale. Ma anche questo potrebbe essere stato fatto apposta, quasi a materializzare le incertezze di Jep, il protagonista, quasi a dirci: invece di una grande masturbazione intellettuale non sarebbe stata meglio una grande Pagina bianca ?

Ma allora, che significa questa Roma piaciona espirituale, abbruttita e bellissima, paciocca e austera, cafonal e amarcord che il regista e i collaboratori vogliono proporci? Nel senso che in tutta questa cura del dettaglio, della fotografia, della sceneggiatura, dello spreco di soldi e celluloide -144 minuti in tempi di crisi! non spiegano poi le cadute di stile nel casting, nella colonna sonora, nella prolissità fine a sé stessa di certe scene e del montaggio...

Insomma alla fine ti chiedi ci sono o ci fanno? Pretese e pose intellettuali mi stanno bene, le citazioni dotte infarcite nei dialoghi serrati pure, ma poi mi metti la pescia lessa della Ferilli col nome improbabile di Ramona (?!) a fare la spogliarellista che poi si copre a letto con Jep per non far vedere le bocce. E' innaturale, una che fà strip si copre davanti al suo amante? Mah. E di Servillo, bravo sì, ma perché deve fare il verso a Totò in Miseria e nobiltà con quel biascicare l'accento partenopeo tipo barone decaduto. E pure la Ferrari, altra musa inespressiva algida e anti-eros, perché? Non è espressiva, non buca lo schermo.  A questo punto il disorientamento è stato totale. Non si capiva più se si voleva mandare un messaggio, o fare un mondo movie su Roma. Anche tirare fuori dalla cantina Venditti: che c'entra un cantante d'altri tempi con la Roma di oggi?  Eppoi il tanto decantato paesaggio romano: si sarebbe potuta trovare la magia anche in altri luoghi -alla discarica di Malagrotta per esempio, o nelle periferie dove c'è la vera essenza di certa romanità, che non in quelli ritriti da cartolina oleografica per i pochi critici senex di hollywood del compartimento film stranieri...Bene la Iaia Forte, pure la Vignola nella parte di Dadina, la nana in carriera ma filosofa, e il sempre grande Verdone, nella parte di Romano col baffetto tra il  pappa il poeta off; che tenerezza rivedere Pamela Villoresi, ve la ricordate vecchietti miei nello sceneggiato Marco Visconti? Insomma il film farà parlare ancora di sé, e gode di questa sua finta aura di ellitticità. Ma di Sorrentino che sogghigna nello spot a fine film ne vogliamo parlare? Della serie qui non si perde tempo,  l'oscar va battuto quando è caldo: con la pretesa di venderci un nuovo miracolo italiano con la Fiat 500 di Marchionne, cittadino svizzero che porta via la Fiat non fà suonare il tutto molto fake? Ps.

Carico i commenti...  con calma