Pubblicato per la prima volta nel 1985, "Morbus Gravis" è col tempo diventato un fumetto di culto, acclamato più all'estero che in Italia. Creato dal noto Paolo Eleuteri Serpieri, già al lavoro, sempre in ambito fumettistico, su storie di ambientazione western, avrebbe raggiunto fama all'estero grazie a riviste come Metal Hurlant in Francia ed Heavy Metal negli Stati Uniti, dando vita poi ad una lunga seria di seguiti, e da sempre contraddistinto da una miscela di fantascienza ed erotismo.
La storia, espansa successivamente all'infinito, ma che inizialmente si sarebbe dovuta limitare ad unico volume, mostra un'umanità ormai annichilita, prigioniera di una non meglio identificata città futuristica (e futuribile), assediata da uno strano morbo e dalla paura del contagio, in un mondo in cui il fanatismo religioso è alle stelle. Da tempo ciò che rimane del genere umano vive nell'Era del Signore, un ordine sociale impostosi dopo che una malattia ha decimato gli uomini, trasformando i malcapitati di turno in mostri tentacolari non troppo dissimili dalle mille mutazioni de "La Cosa" di Carpenter, di sicuro tra gli ispiratori dell'opera di Serpieri. L'unico modo per potersi salvare, o almeno arginare momentaneamente gli effetti del virus, è un misterioso quanto ricercato siero, distribuito con il contagocce da una casta di potentissimi preti. In un questo panorama di enorme degrado, sia fisico che morale, c'è lei, Druuna, eroina involontaria di tutta l'ingarbugliata vicenda. Bella, mora ed estremamente formosa, sembra uscita più da un paginone di Playboy che da un racconto di fantascienza. Preoccupata per le condizioni del suo amato Schastar, ricercatore da tempo affetto dall'incurabile malattia, vive la sua vita prostituendosi per poche dosi di siero, sempre in balia di viscidi dottori e di guardiani poco raccomandabili, fino a quando, grazie ad un incontro apparentemente casuale, viene in contatto con alcuni mutanti, e da lì inizierà la sua avventura per cercare di capire di più su una scomoda quanto sconvolgente "verità".
Il personaggio di Druuna è a distanza di tempo diventato un classico del fumetto di fantascienza, sia grazie ad una trama abbastanza curata che all'estrema sensualità della protagonista, senza trascurare comunque possibili spunti di riflessione. Il mondo che fa da sfondo alla vicenda è un mondo fortemente gerarchizzato, dominato da una casta religiosa apparentemente intoccatabile. La popolazione, già di suo terrorizzata, crede ciecamente alle parole dei Preti, anche perché gli unici ad essere in possesso del tanto ricercato antidoto: il peccato si manifestata con il morbo, chi vive nel peccato, ed è quindi malato, non può che essere trasferito nella Città di Sotto, autentica bolgia infernale popolata da famelici mutanti. Ed effettivamente il mondo di Druuna ricorda proprio un girone dantesco, con una città suddivisa in tre livelli: la Città di Sotto, dove vengono esiliati gli appestati, la Città di Mezzo, dove vivono invidui sani ma che hanno comunque bisogno del siero, e la Città di Sopra, luogo mitico dove vengono trasferiti coloro che sono ormai completamente guariti e dove poter cominciare una nuova vita. In un modo ormai contaminato e decadente, in cui le fatiscenti costruzioni sono perfettamente rappresentative delle persone che le abitano, Druuna sembra essere ormai l'unica ad avere mantenuto la propria umanità, spesso dipinta come una ragazza buona ed ingenua, anche se ormai conscia che la propria esuberanza fisica è in più di un occasione un ottimo lasciapassare. Parlando poi di un fumetto del genere non si può non parlare, appunto, dell'aspetto puramente erotico: se la parte fantascientifica ricopre un ruolo fondamentale, la parte erotica non è da meno. Druuna è una bellezza mozzafiato che va in giro quasi sempre seminuda, in abiti succinti e provocanti, e non saranno poche le occasioni in cui, oltre a concedersi volontariamente, verrà violentata dal guardiano/soldato/mutante di turno, con tanto di rischio di mettere al mondo qualche strano incrocio. A suo modo una sorta di portatrice sana di bellezza e felicità in un mondo ormai condannato all'estinzione. E se le tavole più sessualmente esplicite vengono presentate come un modo per criticare "la morale giudaico-cristiana" (sarà un caso che i "cattivi" siano rappresentati da una arcigna classe sacerdotale?), va ricordato un terzo aspetto alla base del successo del fumetto, ovvero quello puramente onirico. L'intero racconto è infatti sospeso tra sogno e realtà, con le varie allucinazioni, causate spesso dal sierio che la stessa protagonista è costretta ad iniettarsi, che diventano gli unici momenti di calma e felicità. Non saranno pochi infatti i passaggi in cui riaffioreranno ricordi, immagini da un passato lontano e perduto, una sorte di Età dell'Oro a cui sarà impossibile tornare, prima del contagio e dell'Era del Signore, che in alcuni casi si riveleranno essere dei veri e propri momenti epifanici.
Questi gli elementi quindi che hanno decretato il successo di "Morbus Gravis" e del personaggio di Druuna, tanto da far sì che quella che, originariamente, sarebbe dovuta essere una storia autoconclusiva, relegata ad un unico volume, avrebbe in realtà dato vita ad un susseguirsi infinito di seguiti distribuito su quasi vent'anni, tutti, va detto, giudicati di discutibile qualità. Scoperto quasi per caso, va detto comunque che i vari volumi sono facilmente reperibili, alle fiere del fumetto, su internet o anche nelle normali librerie e fumetterie, visto che sono stati ristampati in più occasioni. Passino i capitoli successivi, ma almeno per il primo vale la pena della ricerca.
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