La musica è una forma d'arte particolare, che coinvolge, colpisce e stupisce, creando immagini dai suoni e trasformando questi ultimi in sensazioni vibranti e squisitamente personali, le quali si insinuano nella pelle, scavano fin dentro le ossa e poi si accasano nell'anima, formando quel piccolo bagaglio di colori che compongono la tavolozza del nostro essere.

Un esempio di questa "officina di sentimenti" è proprio "Stanley Music!", un'opera scaturita dalla mente del Devil Quartet, ennesimo progetto che vede coinvolto Paolo Fresu, poliedrico ed amatissimo (specialmente all'estero) trombettista e compositore italiano. I suoni che compongono il suddetto album sono di una freschezza ed eleganza veramente fuori dal comune, entrano nella mente proiettandola in un universo fatto di melodie sognati, magiche ed avvolgenti come un abbraccio, uno di quelli che ti cingono delicatamente e ti lasciano libero di respirare, assaporare e gustare il momento, cogliendo ogni sfumatura, ogni nota, per poi lasciarsi andare ad un rilassato torpore. Le sensazioni non fanno una descrizione accurata, la loro soggettività rende difficile a chi legge poter capire ed interpretare un'opera, ma in certe situazione è veramente complicato far intendere a qualcuno cosa può suscitare l'ascolto di brani come "Another Road To Timbuctu", "Il tempo del sogno" o "Devil's Game/Labbra bianche", tre tracce che colpiscono ed incantano per la perizia, la passione e il senso di trasporto che esprimono, nelle quali ogni singolo musicista è come il pezzo di un puzzle, indispensabile affinché quest'ultimo sia completo e perfettamente fruibile.

Per concludere non posso far altro che consigliare a tutti l'ascolto di questo disco, se non altro perché è giusto farsi del bene e concedersi un momento in cui il mondo non fa poi così paura. Devil Quartet: Paolo Fresu (tromba, flicorno e multieffects), Bebo Ferra (Chitarra elettrica, chitarra acustica e multieffects), Paolino Dalla Porta (Contrabbasso), Stefano Bagnoli (Batteria).

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