Ho visto "È stata la mano di Dio" e sono d'accordo con The Punisher (sono d'accordo anche con chi rimprovera quest'ultima di una certa sciatteria nella sua recensione).I

Il film è davvero mediocre e le lodi e itributi che leggo qua e là sono del tutto ingiustificate. Come già ne "La grande bellezza" si ripropongono con colori brillanti e in alta definizione le idee di altri (Fellini e Francesco Rosi soprattutto) nel tentativo di confezionare un Amarcord campano socialmente contestualizzato negli anni '80 (ma senza le invenzioni, la grazia e la magia del primo e senza la lucida analisi sociologica del secondo). Una narrazione banale che si snoda faticosamente tra stereotipi e immagini da ente del turismo (e non mancano nemmeno le note di "Napule è" di Pino Daniele con i titoli di coda!).

Non mi soffermo sulla constatazione che l'unica "grande bellezza" del film è quella di Luisa Ranieri perché la verità, subito dopo il suo essere rivoluzionaria diventa ovvia e non mi soffermo sulla mediocre interpretazione di Toni Servillo che nel film sembra avere assunto come riferimento il "Pierino" di Alvaro Vitali che sghinazza delle proprie scadenti battute perché... è quasi Natale.

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