Questa è la mia prima recensione, quindi vi prego di non essere troppo severi nei vostri giudizi.

A due anni dall'ottimo "Infest", il debutto su major che donò al gruppo grande notorietà, i Papa Roach ci riprovano con "Lovehatetragedy". Si nota sin da subito un sostanziale discostamento dalle sonorità rap-metal che caraterrizzavano l'esordio; il combo, infatti, questa volta opta per un sound più rock con sonorità più oscure e il singer Jacoby Shaddix, ad eccezione di "She Loves Me Not", non rappa più, privilegiando la melodia e le parti urlate, queste ultime presenti in maggior quantità rispetto al disco precedente.

Il risultato è un lavoro definibile nu-metal solo in parte, date anche le massicce dosi di punk e grunge avveritibli durante l'ascolto. La miscela però, risulta efficace non in tutti i brani e, se pezzi come "M-80 (Explosive Energy Movement)" (il pezzo più "punk" dell'intero album), "She Loves Me Not", "Life Is A Bullet" e "Time And Time Again" risultano assai convincenti, altri non sono all'altezza di quelli appena citati, pur rimanendo nella maggior parte dei casi abbastanza piacevoli, creando alcune cadute di tono. C'è spazio anche per ritmi più lenti, come nella bella "Decompression Period". Nel complesso, "Lovehatetragedy" può essere definito un disco di passaggio, con il quale i Papa Roach tentano di dare a sè stessi una nuova identità, con tutte le comprensibili incertezze del caso. Un plauso però và fatto al gruppo, per aver comunque cercato di staccarsi dall'asfittico panorama nu-metal, cercando di creare un proprio stile.

I presupposti perchè ci riescano ci sono tutti, a giudicare anche dal lavoro successivo a "Lovehatetragedy", "Getting Away With Murder", del 2004, che porta avanti il processo di maturazione della band. E a breve, uscirà anche il loro nuovissimo disco, "The Paramour Sessions", per il quale chi scrive nutre ottime speranze.

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