All Living Things ha toni calmi, e un incondizionato affetto per i cicli del mondo naturale. L'aggiunta di componenti elettronici su un impianto acustico made in Korea ha un effetto rilassante, eliminando gli spigoli più ostici con una positività coinvolgente. Si cercano le connessioni per una speranza che dà felicità. L'album si presenta come una serie di mantra, come esercizio meditativo perfetto, adatto a qualsiasi momento della giornata. I titoli collegati dei brani di apertura, First Buds, Grounding, Bloom e A Story of Little Birds, cantano il risveglio dei ritmi primaverili. I rintocchi dell'apertura, suonati con parsimonia, fungono da chiamata all'adorazione non religiosa, ma immersiva nella natura umbratile dei boschi e delle acque. Grounding è relativamente più veloce, più coinvogente e fisicamente interpretabile. Si posano i piedi nudi sul terreno fresco e umido e si respira a pieni polmoni, stabilendo che i propri piedi fungano da connessione radicata con il mondo naturale, per arrivare, con una lentissima mutazione in time lapse, all'uomo germoglio prima e all'uomo albero dopo. Il flauto e il glockenspiel sono al centro della scena in Bloom, e si possono percepire l'incerto e lievissimo scartocciare dei fiori che si aprono al sole. Quando il ritmo aumenta di nuovo in A Story of Little Birds, si immaginano i primi voli dalle traiettorie audaci delle rondini. Questi brani sono un promemoria della stagione che viene e delle possibilità insite nei cicli, sia fisici che spirituali. Growth Ring porta il soggetto al caldo afoso dell'estate, e alla prospettiva di chi si guarda indietro al proprio vissuto e si rende conto che non si è solo sopravvissuti, ma forse anche cresciuti. L'anello di crescita di un albero porta anche un ricordo di esperienza di inondazioni e siccità, anni di tempeste e anni di serenità. Al contrario, Blown Leaves guarda avanti all'autunno, ma con meno trepidazione alla luce di ciò che è accaduto prima. Quando ci si acclimata ai cicli della natura, non si deve temere la transizione, dopo la tempesta ritorna il Sole. Negli ultimi tre pezzi, Park Jiha non si rivolge all'inverno, come previsto, se non in senso simbolico. I brani di chiusura sotto intendono con suoni cupi il declino verso la morte, ma in The Eternal Path, la morte è solo un momento, un raggio smeraldo nel ciclo eterno. All Living Things viaggia dalla gioventu' alla vecchiaia, preannunciando l'eternità, forse per un conforto e un incoraggiamento al pensiero che siamo e rimarremo viaggiatori del tempo e di mondi possibili, oltre le stagioni.
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