" Il disco più assurdo, inafferrabile, visionario , molto vicino al limite della sopportazione, che non sono mai riuscito ad ascoltare per intero ? "
Parson Sound . Facile !
Incredibile opera generata da una serie di sessions dal 1967 al 1968, in Svezia.
Per ascoltare questo lavoro sono indispensabili gli occhialini 3D. Obbligatori.
Senza siamo travolti da un fiume di suoni in piena. Un flusso continuo di psichedelia , jazz, minimalismo , raga, drone music, chitarre, basso , batteria, nastri pre registrati , musica etnica, feedback, clarinetti, rumori, libertà, follia, fine anni 60, e anche una inevitabile tachicardia.
Un flusso, un' intreccio senza fine , un blocco sonoro unico incomprensibile. Impresa ardua stargli dietro, seguirne le traiettorie, i voli pindarici delle note che solo delle menti illuminate possono aver generato e poco si curano dell'altrui comprensione.
Mettiamo gli occhiali 3D
Manca quasi il fiato. Brividi sulla schiena.
Il suono prende forma . Lo possiamo quasi toccare, ci viene incontro, ci prende per mano e ci indica la via. Ci conduce lungo melodie dalle traiettorie prima invisibile ma ora palesi, che si distaccano dal magma sonoro , volano lontano , ci guardano dall'alto, per poi rimodellarsi in nuove forme che si trasformano davanti ai nostri occhi .
Si materializzano le figure dei Velvet Underdround, Terry Riley, Steve Reich, la Third Ear Band di "Alchimy" , la tribù dei Amon Dull, , Agitation Free , Suonatori orientali, personaggi sconosciuti , strani personaggi .
Tutti danzano , si abbracciano, formano un unico corpo sonoro che a sua volta ci avvolge in un lisergico abbraccio.......... Una cosa incredibile, indescrivibile a parole !
" Belli questi occhiali 3D, ma gli ha inventati Albert Hoffman ? "
Carico i commenti... con calma