Film del 1983 che vede Renato Pozzetto impegnato come attore e sceneggiatore a fianco di Ornella Muti. E' una storia di amore con finale sopra le righe. La pellicola, commedia gradevolissima, non nasconde però tematiche interessanti.

La prima è la psicosi del diventare povero, che spingerà il miliardario Pozzetto a improvvisarsi barbone e nullatenente, per poi riscoprire i valori della semplicità. La seconda è la riscoperta di una Milano romantica, povera, angolare, segreta e disperata. La terza è la riscoperta dei propri mezzi, ripartendo da zero e combattendo per sfide dimenticate come procacciarsi vitto e alloggio. E ancora, la riscoperta del valore dell'amore in senso puro per scartare quello "interessato" e scaduto.

Pozzetto è davvero simpatico e capace, sa muoversi con destrezza ed abilità in tutti i contesti del film illuminandoci su parentesi urbane dimenticate. Geniale la passeggiata a Brera con l'amico barbone o il pasto sul tetto del duomo di Milano. Oggi sembra tutto così remoto. Questo aspetto fa apparire il film quasi malinconico, sicuramente romantico, ma a tratti divertente e scanzonato.

Per tutto il film i soldi appaiono la chiave della felicità, ma il percorso della pellicola porterà il protagonista al distacco del senso del possesso. Scopertosi uomo nuovo, innamorato, forte e capace di sostenersi, pienamente consapevole dei propri mezzi, farà piovere dal cielo migliaia di banconote sulla testa dell'amata.   

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