Originaria di Chicago si trasferisce durante l'infanzia a New York e già agli inizi degli anni '70 si fa conoscere come pittrice, poetessa e scrittrice. Amica di personaggi già affermati come Andy Warhol, Bob Dylan, John Cale che ne produrrà il primo album e amica del futuro chitarrista dei Television Tom Verlain. Personaggio di culto della New Wave e del Punk, sguardo cattivo come a dirti che me ne frega a me: questa è Patti Smith!
Nel 1978 per l'etichetta Arista esce "Easter", il disco meno considerato dell'artista americana, disco della massima vena compositiva di Patti: non è più quel rock chitarristico e in qualche modo punk che caratterizzava i primi due album. Easter è infatti un disco più curato e in qualche modo più maturo, collaborazioni con Springsteen e Tom Petty lo rendono anche elegante e di successo. Il disco si apre con "Till Victory" buon apripista che ricorda ancora i primi due album, canzone delicata negli intermezzi e nell'uso della voce, potente la chitarra che fa da contrasto alla voce. Segue "Space Monkey" brano introdotto da un bel giro di organo seguito dal mal canto di Patti che rievoca i primi '70 fino a giungere al micidiale ritornello che esalta come pochi altri, di nuovo organo e voce che trovano grande equilibrio per colmare alla fine in un urlo animalesco crescente . "Because the Night" è il pezzo di successo del disco, nato dalla collaborazione con Springsteen, brano molto dolce di grande impatto e di buon contorno nel disco. "Ghost Dance" è il pezzo forte del disco, melodia sinistra narrata da una lieve chitarra e da un coro eccezionale, come del resto Smith in questa canzone, ricordi di un vicino Egitto, sacrifici e banchetti. "Babelogue" è l'introduzione parlata al brano successivo "Rock N Roll Nigger" che ricorda molto "Mr Soul" dei Buffalo Springfield e i riff degli AC-DC, brano di grande forza ed eccezionale carica, schitarrate al massimo e buona prova del batterista. Ad aprire la seconda facciata c'è "Privilege(Set Me Free)" altro lentone inquietante, bellissimo, una liberazione. . . ah. . . che bellezza. "We Three" punta ancora sulla melodia e ci riesce pienamente facendoti venire voglia di ballare sotto le stelle e gridare sono libero!!! Segue "25th Floor", riffettone potente sempre stile settanta che si collega al brano successivo "High On Ribellion" sempre sul genere del precedente. Chiude l'album la bellissima "Easter" lenta preghiera all'umanità, un altro brano commovente... sigh... bellissimo.
Secondo me questo è il miglior album di Smith, superiore perfino ai più famosi Horses e Radio Ethiopia.
Saluti da Psychobonco!!!
Carico i commenti... con calma