Eccomi qui a recensire un album del doom-master italiano Paul Chain, nel lontano 1977 fondatore della prima incarnazione dei nostrani Death SS, e successivamente (dopo lo scioglimento della band nell '84 poi ripresa in mano da Steve Sylvester) portatore di una cultura musicale solistica dedita all'incrocio tra varie correnti musicali (il nostro è un vero e proprio artista a tutto tondo: i suoi album spaziano dal doom, al prog, al dark e allo space-rock).
Questo Sign From Space (già dal titolo) è un evidente tributo alle sonorità space-rock e ultrapsichedeliche tanto care ai seminali Hawkwind, infatti il disco è suddiviso in quattro movimenti, senza grossi cambi di registro, inteso per l'appunto come una sorta di viaggio cosmico, dal quale non è dato sapere se ci sia modo di ritornare a casa, o se, come è piu probabile, si verrà inghiottiti in un enorme gorgo spaziale facente parte di una dimensione parallela alla nostra. In particolare "Sign From Space pt.4", della durata di più di 20 minuti, con una sezione ritmica pulsante e con l’inserimento di tellurici effetti allucinogeni protratti a cascata, nonché dell'utilizzo di vocals perennemente distorte e filtrate, fa viaggiare l’ignaro ascoltatore verso lidi non convenzionali, portatori di un copioso mind-expanding ultrasensoriale da annoverare tra gli high-lights del progetto in questione.
Questo lavoro è da considerarsi quindi, come un'unica traccia, una colonna sonora metafisica e altamente espressiva delle più recondite paure dell'uomo, tra cui appunto, quella di perdersi nello spazio sconfinato, e urlare nell'infinito del cosmo, da soli, immersi nelle proprie angoscie e paure; con la tremenda sensazione che tra nebulose e vuoti spaziali si celi ancora qualcosa di misterioso e inquietante al tempo stesso. Da citare sicuramente l'ottimo lavoro del Malleus Studio per quanto riguarda l'artwork e della Beard Of Stars, etichetta indipendente nostrana, sempre pronta a dare il suo contributo quando si tratta di dare alle stampe musica per la mente, prima che per le orecchie, scelta questa, ne converrete, da ammirare lodare e supportare incondizionatamente.
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