Quanti di voi venerano Freddie Mercury? Non ho bisogno di una risposta, preferisco darvi un consiglio: procuratevi questo "United States".
Passato quasi inosservato nel 2009, nasce dalla mente del guitar hero Paul Gilbert (Racer X, Mr. Big), che recluta al microfono il quasi sconosciuto Freddie Nelson. Non so voi, ma io non ho mai sentito parlare del suddetto (anche sul web ci sono poche notizie), ma posso dimostare che il giovanotto (così sembra dalle foto) rende onore al nome che porta. Personalità da vendere, ma soprattutto uno stile e un timbro vocale molto simile al Dio Freddie, non ci credete eh? Andate ad ascoltare "Waste Of Time" e "Paris Hilton Look Alike" e dopo magari ne riparliamo. Fatto?? (si lo so sembro Muciaccia), Visto? Fidatevi ogni tanto no! E che cazzo! (ora sembro Sgarbi) Ops, chiedo venia amici, era solo per dar forza al discorso. Torniamo all'album.
Oltre ai due citati brani, tutto il lavoro è molto Queen oriented, il che non mi dispiace assolutamente.
Troviamo pezzi prettamente hard rock ("The Last Rock & Roll Star","Hideaway" e "Pulsar"), nei quali Il funambolico Guilbert esalta a dir poco con i suoi riff ed assoli al fulmicotone; altri più scansonati ("Bad Times Good","Girl From Omaha" e "I'm Not Addicted") che dopo qualche ascolto vi sapranno già di classici e due mid tempo ("The Answer" e "I'm Free") dove il fantasma di Freddie (Mercury) si palesa in modo sorprendente. Quindi un totale di dieci pezzi, che per classe e qualità potevano entare tranquillamente nel repertorio dei Queen.
Detto questo, non vi resta che ascoltare, e godere delle prestazioni di questi due grandi artisti.
Paul Gilbert : la conferna, che delizia come ci ha sempre abituato, giocando anche a fare il Brian May;
Freddie Nelson : la sorpesa, un vocalist con le palle.
Voto : 4,5
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