Lo dico subito: questo album è sorprendente. McCartney è di certo un monumento della musica popolare del '900 e insieme a Lennon ha forse formato la migliore coppia di autori in ambito pop-rock. Ma nello stesso tempo bisogna ammettere che la sua carriera solista (eccetto qualche buon episodio) è stata un pò deludente e non all'altezza degli innumerevoli capolavori scritti nei gloriosi anni '60. Ecco nel 2005 il colpo di coda: parlando col vecchio amico George Martin, mitico produttore dei Beatles, Paul accetta il consiglio di contattare il talentuoso Nigel Godrich (già in cabina di regia con Radiohead e Beck) indicato da Martin come colui che potesse farlo tornare ai vecchi splendori. A causa delle loro forti personalità la collaborazione vivrà di contrasti e confronti: Godrich ad esempio insisterà perchè Paul suoni quasi tutti i pezzi da solo e rinunci quindi alla sua band; inoltre eliminerà certe sdolcinatezze in fase di arrangiamento e produzione in favore di un suono più asciutto e riflessivo. Il risultato? Chaos And Creation In The Backyard è un album fresco, ispirato e godibile dalla prima all'ultima nota, in cui lo zampino di uno dei produttori del momento è ben visibile e decisivo nella buona riuscita del disco. Gli episodi degni di nota non sono pochi ma particolare risalto va dato alla terza traccia "Jenny Wren", splendida ballata per chitarra acustica che ci fa tornare indietro di quasi quarant'anni e per la precisione a "Blackbird", uno dei tanti gioielli del mitico album bianco. Nella riuscita "A kind Of You" il tocco di Godrich è così evidente che pare di ascoltare il Beck di "Sea Change". Irresistibile risulta essere la breve "English Tea" con quel suo andamento da farti sbattere il piedino, mentre "Friend To Go" è un bell'omaggio all'amico George scomparso solo quattro anni prima; "This Never Happen Before" ci riporta alle atmosfere di "Abbey Road", ma a sorprendere è "A Certain Softness" con un arrangiamento latino che non ti aspetti. Peccato che col successivo "Memory Almost Full", privo dell'apporto di Godrich, il nostro caro Paul non ripeterà il miracolo realizzando un album poco convincente.
Ops...pensavo che di recensione ce ne fosse solo una e per giunta stringata. Mi sono appena reso conto che mi sbagliavo. Spero almeno di aver aggiunto qualcosa. Chiedo venia.
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