"Slevin - Patto criminale", ossia quando si cerca di fare Pulp Fiction con più azione e una regia più scorrevole. La sceneggiatura e i dialoghi sono chiaramente ispirati alla filmografia tarantiniana, senza, però, raggiungerne la ricercatezza e la classe registica.

Il film, ricco di sparatorie e scene violentissime (l'uccisione della famiglia del piccolo Slevin), vede il nostro eroe (J. Hartnett), scambiato per un'altra persona, finire in pasto a due gruppi di malavitosi comandati, rispettivamente, da il Rabbino (B. Kingsley) e il Boss (M. Freeman), che faranno di tutto per rendergli la vita un inferno. La trama si intreccia sempre più con l'entrata in scena del killer super cinico Mr. Goodkat (B. Willis), lo sbirro impiccione (S. Tucci) e la vicina di casa finta tonta/curiosa (L. Liu).

Niente è come sembra in questo gangster movie frizzante, in cui ogni cosa è al suo posto (il buono che da preda diventa predatore, i cattivi veramente spietati, i tradimenti, la storia d'amore con happy ending,ecc...), ma ci si arriva con innumerevoli colpi di scena. Grazie a i tanti "cambi di direzione" e le molte sorprese,  la trama, in fin dei conti, non è mai banale, nonostante non ci sia nulla di originale.

Il film, per divertire dall'inizio alla fine, punta tutto su dialoghi sempre eccessivi e sopra le righe, rendendo ogni personaggio esageratamente stereotipato, con il rischio di distogliere l'attenzione dalla storia. Il "contenitore" è, come nei film di Tarantino o Ritchie, sostanzialmente vuoto, ma se quelli brillano per personaggi e dialoghi, qui le cose vanno un pò peggio, in quanto meno arguti e forse troppo fuori contesto (per esempio Freeman e Kingsley fanno solo monologhi che esaltano la loro capacità recitativa, ma all'interno della storia sono pura fuffa). Le ottime trovate, comunque, ci sono e le scenografie con gli interni un pò kitsch e le atmosfera un po' seventies non stanno per niente male nel contesto filmico.

Notevole la prova di Hartnett, che viene "sballotato" (anche mezzo nudo) a destra e a manca per metà film senza mai prendersi troppo sul serio o rendersi troppo comico; diciamo che ha trovato una giusta misura, nonostante ogni cosa sia esagerata all'inverosimile.

"Slevin - Patto criminale", senza dubbio, almeno una visione la merita. I momenti divertenti sono parecchi e la regia di Paul McGuigan non è per nulla scontata.

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