E se la vita, dopo la morte, fosse una nuova vita? Non vi preoccupate, non è un saggio sulla teoria della reincarnazione, bensì l'idea alla base del fantascientifico "Robocop", film d'azione-fantascienza divenuto un grande classico del genere, da subito e negli anni a venire.
In una Detroit del futuro, dominata da una compagnia senza scrupoli denominata "O.C.P." (Omni Consumer Products) che ha barbaramente deciso di radere al suolo l'intera città per costruire un colosso di grattacieli denominato Delta City, Alex Murphy (Peter Weller, attore scuola Broadway), poliziotto integerrimo e padre di famiglia, viene trucidamene assassinato da una banda di debosciati capitanati dal viscido Clarence Boddicker, pluriomicida narcotrafficante. Parte del viso e una porzione di cervello vengono uniti a varie parti robotiche e nasce così Robocop, un robo-cyborg che inizialmente non ricorda niente della sua vita passata: una volta affiorati i ricordi, però, Murphy inizierà a mietere vittime sulla strada della vendetta, fino al mitico conflitto finale senza esclusione di colpi con Clarence.
Considerato l'anno di produzione (1987, 20 anni fa), Verhoeven (allora appena sbarcato nel cinema americano) riuscì in un solo film a trattare, oltre che vari argomenti a lui cari (la vita dopo la morte, l'animo umano e le sue sfaccettature, la robotica), tematiche quasi profetiche, considerata la loro grande attualità (il potere della pubblicità e dei mass-media in generale, e quello delle grandi multinazionali); gli effetti speciali (normalmente maggior attrazione dei films di fantascienza) di questo grande film, poi, per l'epoca in cui sono stati concepiti (memorabile l'animazione fatta praticamente a mano - fotogramma per fotogramma - del robo-idiota ED 209) risultano veramente notevoli.
Oltre che essere un grande classico, 'Robocop' piacerà a chi ama (come il sottoscritto) alla follia il connubio fantascienza/azione. Da sottolineare l'interpretazione di un Peter Weller in stato di grazia (la stessa collega Nancy Allen, che interpreta nel film la poliziotta amica di Murphy Anne Lewis, ha ammesso che durante le riprese si chiedeva spesso se ci fosse veramente qualcuno all'interno dell'esoscheletro di 20 kg indossato da Weller). I due seguiti risulteranno bei film di pura azione e niente più.
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