‘Starship Troopers’ di Paul Verhoeven è un film di fantascienza del 1997 liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Robert A. Heinlein del 1959 e pubblicato per la prima volta in Italia su Urania nel 1962. L’opera, probabilmente anche grazie al grande successo riscosso dal film (che ho rivisto negli ultimi giorni, non ricordandone bene la trama e i contenuti), è una di quelle che oggi si possono considerare tra quelle più popolari dell’autore che personalmente considero uno dei giganti del genere fantascientifico e quello che è stato un vero pensatore come pochi altri autori letterari. Il film ebbe un successo notevole nelle sale cinematografiche. Ne sono stati realizzati diversi seguiti, oltre che opere derivate come serie TV in computer grafica, videogiochi e giochi da tavolo.

Il film è prevalentemente concentrato sugli scontri e le battaglie tra la fanteria terrestre e gli ‘insetti’ del lontano pianeta Klendathu. In particolare vengono seguite le vicende del protagonista Johnny Rico (che nel film è argentino, invece che filippino come nel romanzo di Heinlein), un ragazzo di buona famiglia che decide di arruolarsi spinto dalla propaganda militarista e perché innamorato di Carmen Ibanez, una ragazza che si è arruolata in marina con il desiderio di diventare pilota. Lo scontro con la nuova realtà per Rico si rivelerà brutale, ma quando gli arriverà la notizia della distruzione di Buenos Aires ad opera degli insetti, la sua convinzione di proseguire la carriera militare lo porterà a diventare una vera macchina da guerra e compiere azioni eroiche, fino a ottenere i gradi di tenente.

Ma a parte lo svolgimento delle vicende del protagonista, bisogna dire che vi sono sostanziali differenze con il romanzo di Heinlein, che impiega molto tempo a raccontare le strutture della società sulla Terra in una maniera molto più elaborata di come succede nel film. La società descritta da Heinlein (che coincide con l'espressione delle sue idee) in cui le potenze mondiali hanno finalmente raggiunto un equilibrio, si fonda su un sistema meritocratico invece che la autarchia militare del film; come tale prevede notevoli libertà in tutti i campi, anche se resta valido il principio che per ottenere la cittadinanza e godere dei diritti in campo elettorale, bisogna prendere parte a delle attività come volontari, che però in questo caso non prevedono necessariamente l'arruolamento nelle forze armate.

Allo stesso modo nel film viene detto nulla di ogni progresso tecnologico e in particolare delle tute da battaglia, caratteristica descritta in maniera accurata da Heinlein ma evidentemente difficile da portare sullo schermo nel 1997 quando è stato realizzato il film.

Di recente ho scritto del romanzo ‘Red’ di Linda Nagata, appena uscito in Italia, e pubblicato originariamente nel 2013 e mi è stato fatto notare come questo ricordasse effettivamente l’opera di Heinlein, che è chiaramente un punto di riferimento per tutti gli autori del genere. Rivedendo il film ho potuto notare chiaramente le analogie e i punti di contatto tra due opere diverse, del resto ‘Red’ è stato scritto sessanta anni dopo il romanzo di Heinlein, ma in cui in entrambi i casi i protagonisti sono figli di buona famiglia e si arruolano apparentemente per motivi diversi, ma in verità per mettere alla prova se stessi e dove entrambi diventeranno degli eroi anche prendendo scelte autonome dal comando; le tute di Heinlein sono chiaramente una versione base su cui si è poi sviluppato l'esoscheletro in titanio di 'Red' (molto simile a quello che indossa Matt Damon in 'Elysium' di Neill Blomkamp); in entrambi i romanzi si parla di preveggenza anche se in 'Starship Troopers' si parla di poteri paranormali, mentre in 'Red' questa è causa di un virus diffusosi nel software che collega invia neuronale le persone alla rete. Infine di base entrambi i romanzi hanno una componente di base antimilitarista e che rispecchia il pensiero degli autori delle opere, espresso attraverso i personaggi protagonisti della storia raccontata.

Ritornando al film comunque, è evidente che questo non regge in alcun modo il confronto con il romanzo originale e di cui è praticamente quello che si può definire una specie di surrogato. Si configura invece come un'opera principalmente di fantascienza bellica, intrisa di un certo militarismo ideologico di base e la esaltazione delle truppe di fanteria rispetto agli altri corpi delle forze armate, ma non manca una certa una ironia che si traduce nei filmati propagandistici divulgati dal governo che sono effettivamente parodistici e di sicuro effetto, rendendolo di conseguenza come un prodotto accattivante soprattutto per un pubblico giovanile ancora oggi a vent'anni di distanza dalla sua realizzazione.

Carico i commenti...  con calma