"Spit On A Stranger", il primo pezzo, mi ha fatto godere quasi quanto aveva fatto quella "We Dance" messa in apertura di Wowee Zowee, l'ultimo grande, insuperabile album che i Pavement siano riusciti a concepire.
Stessa flemma, stessa andatura indolente, quell'andatura che continua ad essere scopiazzata qua e la un po' dappertutto per l'underground americano ma della quale solo Mr.Malkmus e soci sono detentori. I Pavement sono mainstream? E chi se ne frega? Il disco va giudicato per la sua qualita effettuale. In questo caso qualcosa di buono c'è anche se non mancano anche qui, come nel precedente Brighteen The Corners, i riempitivi ("Billie", "Speak, See, Remember") e le stronzate vere e proprie ("Cream Of Gold"). Meno male che ci sono anche "Major Leagues", "The Hexx" e soprattutto "Platform Blues" (uno strampalato blues che sarebbe piaciuto anche a Captain Beefheart) che pareggiano il conto nei minuti di recupero. "Carrot Rope" chiude l'album in allegria anche se alla fine rimane quel non certo piacevole presentimento che le trentottomilalire pagate avrebbero potuto essere investite meglio.

Ormai, forse, non ci si deve aspettare pi nulla dai Pavement, se non un paio di quelle canzoni che solo loro sanno scrivere. Qui ce ne sono un paio notevoli; piccole dosi in grado di soddisfare per un po' quelli che, come il sottoscritto, stanno cercando dappertutto un nuovo Slanted & Enchanted per cui perdere la testa.

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