Eddie è in una camera d' albergo.
Sta cercando di scrivere un testo per un nuovo brano, ma ha il blocco dello scrittore. Ha ancora il cuore a pezzi per ciò che è accaduto due anni prima.
I Pearl Jam suonavano al Roskilde festival, ma la loro esibizione fu fermata quando la sicurezza capì che qualcosa non andava.
A causa della folla che si dimenava ma soprattutto della pioggia, 9 persone rimasero soffocate e molte altre ferite gravemente.
Gli schermi mostrarono un Eddie Vedder accasciato e in lacrime mentre realizzava l' accaduto.
Un duro colpo, un boccone amaro da ingoiare per una band che ha sempre rispettato in maniera quasi religiosa i propri fan, vederli morire li davanti.
Eddie è ancora li, così decide di scrivere qualcosa su un foglio che lo aiuti a esorcizzare i pensieri negativi e che lo stimoli ad andare avanti nonostante il ricordo dell' accaduto che mai lo abbandonerà.
Finisce con l' accettare la dura realtà, ma con un sentimento di sfida alla vita che solo un leone come lui potrebbe tirare fuori:
So che sono nato e so che morirò,
ciò che sta nel mezzo è mio.
Io sono mio.
Un pezzo davvero significativo e profondamente evocativo. Puoi cadere a terra ma nessuno può tenerti giù.
Dieci anni dopo l' accaduto, Eddie e i suoi torneranno su quello stesso palco in lacrime per ricordare quelle nove anime.
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