Dopo l’ottimo "Ten” i Pearl Jam imboccano una strada inaspettata e anche perigliosa; quella delle straripanti cavalcate punk che nel disco d’esordio erano appena accennate e anzi sembravano il punto debole del gruppo.
In un certo senso “Vs” è quasi sorprendente perché mescola in modo più che buono un appeal punk alle strutture rock classiche. La filosofia che aleggiava sopra “Ten” viene del tutto dimenticata; se prima si tentava un approccio equilibrato alla musica, ora si cerca sempre di infrangere i limiti, di esagerare, di spezzare gli equilibri. In generale le chitarre si fanno meno eclettiche e più compatte, i ritmi si uniformano e si velocizzano. Vedder non sbaglia un colpo; non un ritornello sbagliato, non una canzone ridondante. Insomma, qui ci si accontenta di sano Rock n’ Roll venato di Punk; non è una novità, ma resta un lavoro godibilissimo e carico di energia.
Si passa da scariche di adrenalina come “Go” e “Animal”, forti di riff grezzi ed accattivanti, a potenti pezzi di Rock classico come “Glorified G” e “Dissident” , con ritornelli memorabili e chitarre robuste. In generale si mantengono toni accesi e maschi; ”Leash”, “Rearview Mirror” e soprattutto “Rats”, con Vedder che fa faville con il suo vocione, ne sono un chiaro esempio. I tre soli momenti introspettivi corrispondono alle splendida ballata folk “Daughter”, alla nenia emozionante di “Elderly Woman” e alla chiusura impressionistica, e straziante, di “Indifference”.
I due capolavori del disco sono la ballata tribale di “W.M.A.” e il punk lancinante di “Blood”; la prima riporta alla mente tesori psichedelici ormai sepolti tra le distorsioni rabbiose, l’altra appare come il manifesto selvaggio di un disco duro e puro, sincero e senza freni. In conclusione, “Vs” è un proseguimento atipico, i Pearl Jam abbandonano le sonorità dell’esordio e si avventurano tra suoni che non sembravano a loro congeniali; il risultato è più che soddisfacente, con episodi davvero memorabili.
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