Si poteva partire con un auspicio rivolto al futuro, senza disdegnare il passato, ma il tempo scorre veloce ma così veloce, come acqua che continuamente scorga dai ruscelli, che occorre portare le lancette dell'orologia avanti e le riflessioni con loro.

E' gia storia, il ritorno del figliol prodigo Jim Lindberg alla casa madre, e il comunicato stampa con cui si ringraziava per il lavoro svolto il buon Zoli Teglas (frontman degli Ignite). Insomma routine, tipica da cambio di allenatore in panchina.

Peccato viene da dire visto che proprio grazie a lui finalmente ero riuscito ad entrare in profondità nella materia Pennywise, tentativo fallito un paio di anni or sono. Riferimento a "Full Circle".

Ma partiamo dalla fine: perchè due tra le migliori cose del gruppo di Hermosa Beach sono finite relegate negli scantinati e additate a mere bonus track? Non si capisce altrimenti la scelta se si schiaccia il tasto play facendo partire la deflagrazione di "We're fallen" e "Locked in".

I momenti dove vi è una prevalenza maggiore della melodica sono la title-track e l'anthemica "Let us hear your voice".

Altri momenti degni di nota sono "United" che nonostante non abbia una velocità di crociera elevatissima porta in dote una grande carica riscontrabile anche in altri pezzi quali "X Generation", "All Along" e "Song Of Sorrow". Ottimo il lavoro di Fletcher Dragge che porta in dote i soliti riff massici e taglienti come la lama di un rasoio pronti a scuoterti, ormai vero trademark della ditta di Hermosa Beach.
"Revolution" è probabilmente il miglior pezzo, valorizzata, ma è una costante di tutti i 14 pezzi in scaletta, l'ugola d'oro di Zoli Teglas.

Sicuramente  nell'anno appena passato un disco sentito e senza cali e nessuna concessione a dispetto degli ultimi Offspring. Per il sottoscritto una gradita sorpresa.

Carico i commenti...  con calma