Per Grazia Ricevuta
ConFusione

Io capisco il marketing.
Capisco i giochetti di restyling & new look e la caccia a nuovi ascoltatori sempre più distratti.
Capisco certe logiche tra case discografiche e case editrici.
Capisco tutto ma questa operazione di "infiocchettamento" di vecchie canzoni dei PGR da parte di Franco Battiato, il nostro Guru Cantautore ormai in fase calante, proprio non la capisco.
Artisticamente parlando, intendo.

Le 9 vecchie canzoni di questo Album "ConFusione", tratte dai tre album del gruppo capitanato da Ferretti & C. (poco più di mezz'ora di musica!!) risultano sì "alleggerite" e più graziate, con tocchi sinfonici appena accennati, qualche lieve tocco di pianoforte, un tocco di chitarra classicheggiante e altre "piccole carinerie" ma il risultato, al di là di tutto, ha ben poca consistenza. E ancor meno coerenza.

Che senso ha cambiare la rudezza di certi arrangiamenti cupi e plumbei (penso al brano "Ah, Le Monde!" che preferisco di gran lunga in originale nell'album d'esordio arrangiato dell'Ei Fu Hector Zazou) per modificarli appena?
La voce recitativa e severa di Lindo Ferretti poco si sposa coi violini e le orchestrazioni leggiadre tipiche dell'ultima produzione classica del nostro Francone.
C'era bisogno di Battiato per questa Compilation francamente inutile che aggiunge poco alla bellezza dei brani originali?
Non era meglio la produzione dei brani così com'erano stati concepiti dalla band?

Il fatto che il CD sia uscito in allegato al numero di giugno di XL del gruppo La Repubblica mi fa sospettare che sotto sotto, alla fine, ci sia solo una grande operazione commerciale che coinvolge più PR e Uffici Stampa che Musica e Musicisti (leggi il caso per certi versi analogo dei LitFurbi Pelù/Renzulli).

Insomma: un lavoro che potevamo benissimo evitarci noi, Franco, Giovanni e tutti.
Solo che c'è una piccola differenza: al termine di tutto, nelle tasche di Franco e Giovanni resterà qualche euro direttamente tolto dalle nostre tasche o da quelli che abboccheranno al richiamo del nome Battiato, ben urlato sulla copertina, come fa il fischietto del cacciatore quando è a caccia di allodole.

Insomma: lavoro carino ma... prescindibile.