Ecco qui tra noi uno dei dischi più particolari mai fatti: sotto l'astuta musica di Giovanni Tommaso, i testi scritti da Maurizio Monti e 'nanfracca di cantanti ecco sbucare "Alice": questo disco lo cutodisco gelosamente e vorrei vedere: riesce ad amalgamare generi e artisti molto diversi tra loro e a combinarli in tredici omogenee tracce. L'album (facile intuirlo) è un concept album basato su Alice nel paese delle meraviglie e ogni cantante presente nel disco interpreta un personaggio.
Giovanni Tommaso, leader dei Perigeo, interpreta il narratore (nel libretto chiamato Uno) e canta "Bella la città", in sintesi il narratore ci annuncia l'incontro tra Alice e il coniglio bianco e l'inizio del viaggio. E proprio "Il viaggio" è il nome della traccia che segue, ed è il primo strumentale suonato (eccellentemente) dai Perigeo; in questo brano appare anche per la prima volta la voce di Lina Sastri, che interpreta Alice (o meglio quel che è scritto sul diario di Alice). A seguire "Al bar dello sport", in cui troviamo uno smagliante Stregatto interpretato da un'eccellente Rino Gaetano e una duchessa lesbica interpetata dalla brava Maria Monti. Dopo lo strumentale di altissimo livello "Il decalogo" torna Tommaso stavolta interpretando il Brucaliffo nella riuscitissima "Il bruco". Piccola storiella: quando metto il disco in macchina in presenza di mio padre gli metto sempre questa canzone perchè so che la ama; sto' parlando della brillante "Mammina", in cui una formidabile Jenny Sorrenti (sorella di Alan) interpeta questo personaggio incazzato con il mondo. Segue lo splendido e breve strumentale "Il quartiere" e subito dopo una piccola sorpresa: un riuscitissimo duetto tra Lucio Dalla (Cappellaio matto) e Anna Oxa (lepre marzolina) chiamato "Tea party". Lo strumentale di altissimo livello "Il festival" ci introduce "Regina pop star", dove troviamo la voce di Ivan Cattaneo nella parte della regina (si, l'ha interpretata lui anche se è maschio). "Bullo e pupa" va un po' fuori dai binari del disco,un po' rischioso ma comunque non da liquidare come spazzatura. Il punto più alto dell'LP viene raggiunto dallo strumentale "La quadriglia delle aragoste", dove il Perigeo da il meglio di se mentre due bambine e Lina Sastri parlano in un dialogo piuttosto fastidioso. Il finale "Confusione gran confusione" riporta insieme tutte le voci apparse precedentemente (Lina Sastri compresa) crendo una delle più grandi collaborazioni della musica italiana.
In sintesi: disco ottimo e ingiustamente dimenticato e allora poco commercializzato (strano). Comunque faccio un'appello: DISCOGRAFICI RIMASTERIZZATE QUESTO DISCO, MERITA RISPETTO E ATTENZIONI!
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