Un bel dì (o forse una bella notte) il contrabbassista Giovanni Tommaso riunì attorno a sè musicisti di comprovata qualità e di formazione prettamente jazzistica per formare il "Perigeo"*, gruppo di jazz rock, associato spesso da alcuni critici al Miles Davis di "Bitches Brew" e alla scuola di Canterbury e in special modo ai "Soft Machine". I cinque (Di Tommaso al contrabbasso, Franco D'Andrea al piano, Tony Sydney alla chitarra, Bruno Biriaco alla batteria e Claudio Fasoli al sax) composero diversi album, alcuni non completamente strumentali, tra cui "Azimuth", "Genealogia", "Abbiamo tutti un blues da piangere" fino a giungere a questo "La valle dei templi", probabilmente il disco del Perigeo più orientato verso la musica fusion, ossia l'unione dei generi funky, jazz e rock (e correggetemi se sbaglio).
Più vivace e meno monocorde delle precedenti uscite discografiche del Perigeo, anche grazie alla sezione ritmica di Tony Esposito, "La valle dei templi" è forse il più improntato a logiche commerciali**. Album completamente strumentale ma dinamico, come è possibile evincere sin dall'inizio grazie all'esplosione di note che caratterizza i primi secondi di "Tamale"***. Infatti già da questa prima traccia si intravede la carica di energia e vita che sprizza da questo lavoro, in cui molto spazio è lasciato all'improvvisazione dei singoli musicisti. La title-track è invece introdotta da un tema musicale misterioso e spettrale che ben si addice alla cover ed è un capolavoro che riesce a farvi penetrare totalmente nell'atmosfera di quest'opera. La successiva "Looping" prosegue idealmente "La valle dei templi", anche se l'attenzione dei musicisti si sposta lievemente dal sax e dal piano elettrico alla batteria e al basso.
Dai, è inutile che stia qui ad annoiarvi con questo track-by-track camuffato. Io non sono un esperto di musica, sono solo un umile ascoltatore e amatore di quest'arte. Del Perigeo conosco solo i dischi precedenti a questo (eccetto "Live at Montreux"), so che sono stati influenzati dai Soft Machine e che hanno inciso questo disco dopo avere suonato come spalla dei Weather Report.
Tuttavia, mi permetto sfrontatamente di consigliare questo disco ai lettori sia casuali che abitudinari di questa pagina web. Procuratevelo e godetevelo, non è certo un album di difficile ascolto, ma può piacere anche a padiglioni auricolari più sofisticati e raffinati.
I titoli di quest'opera sembrano essere stati accuratamente scelti e a mio avviso sono molto evocativi, il mio suggerimento è quindi questo: contemplate in silenzio e soprattutto con calma la breve traccia "Pensieri", riposatevi e addormentatevi ascoltando la dolcezza di composizioni come "Cantilena", godetevi l'arpeggio iniziale di chitarra e i solo di piano di "Un cerchio giallo", la chitarra wah-wah di "Periplo" e "Mistero della Firefly", immergetevi e lasciatevi andare in quella sensazione di leggera oscurità che vi potrebbe dare "2000 e due notti"...Insomma, lasciatevi andare alle emozioni che questo album vi offre.
Non lasciatevi sfuggire nulla, neppure il breve intermezzo tra "Periplo" e l'espressiva "Alba di un mondo" ("Eucalyptus") .
Infine, eccovi la tracklist:
1. Tamale (4:32)
2. La valle dei templi(6:15)
3. Looping (3:06)
4. Mistero della firefly(6:00)
5. Pensieri (2:15)
6. Periplo (5:05)
7. Eucalyptus (0:57)
8. Alba di un mondo (3:53)
9. Cantilena(3:57)
10. 2000 e due notti (5:36)
11. Un cerchio giallo (4:31)
Saluti,
Christian
* Il perigeo indica il punto più vicino di un'orbita spaziale al centro di un pianeta. Con questa precisazione non voglio offendere nè la mia nè la vostra intelligenza, ma a volte si danno per scontate o ci si dimentica di alcune nozioni. La nostra memoria è, purtroppo e per fortuna, limitata.
** Non conosco "Non è poi così lontano" , quindi potete sempre smentirmi.
*** Tamale, città del Ghana.
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