A due anni dal loro ultimo full, la "black metal band" francese ha finalmente rilasciato il suo ultimo lavoro dal titolo: "Ballade Cuntre Lo Anemi Francor" che letteralmente tradotto significa "Ballata contro il nemico della Francia".
Già dal titolo e dalla cover é possibile intuire come quell'impronta nazionalista che ha sempre caratterizzato i dischi dei Peste Noire, sia presente anche in questa nuova uscita.

Alcuni dei testi poi, sono presi pari pari da opere di autori francesi (vedi Villon, Verlaine)...ma, riferisco fin da subito che non ho intenzione di soffermarmi troppo su questo aspetto, primo perché non conosco una parola di francese e secondo perché non ho abbastanza conoscenze lettararie per dare un giudizio in tale ambito.
L'unica cosa che posso dire é che il titolo fa sicuramente riferimento alla ballata scritta intorno al quindicesimo secolo dal poeta francese François Villon (Ballade contre les ennemies de la France), ritenuto da molti, come il precursore dei maudits, ovvero i poeti maledetti.

Ma veniamo al sound del disco che é sicuramente la parte più importante ed interessante della questione.
I Peste Noire fin dai primi dischi sono sempre stati esecutori di un black metal alquanto rozzo, sporco, a tratti quasi decomposto, depressivo, ma anche molto personale e pieno di sentimento; partiti dal primo full con una produzione alquanto buona, sono via via degenerati sempre di più fino a giungere con quest'ultimo disco, ad una produzione veramente disgustosa ed aggiungerei malata.
Tutto ciò ovviamente non lo vedo come una caduta di stile, bensì credo che ciò sia stato compiuto volutamente proprio per fare il contrario di ciò che farebbe la "black metal band" istituzionalizzata quando inizia a fare successo.
Più soldi e più esperienza portano quasi sempre una band a migliorare la produzione, invece i Peste Noire hanno fatto proprio l'esatto contrario...e perché mai vi chiederete?

Innanzitutto credo che in minima parte ciò sia dovuto al fatto che i due precedenti album, "Le Sanie...". e "Folkfuck Folie" abbiano fatto più successo di quello che loro credevano, ma soprattutto perché sono convinto che il vero intento della band, fin dagli inizi della loro carriera musicale, sia sempre stato quello di produrre una musica che rappresentasse in pieno l'idea di pestilenza mediovale...e devo riconoscere che con questo disco sono riusciti in pieno a raggiungere tale fine.

Dico già ad i black metaller più incalliti che se vi aspettate di ascoltare un disco black metal come i precedenti, o qualcosa di vagamente somigliante ad i vecchi lavori che beh, rimarrete delusi. Questo perché ci troviamo di fronte ad un disco che affonda sicuramente le radici nel black metal dei vecchi album, ma in sostanza altro non é che un disco folk. Una miscela di black metal e folk mediovale patriottico da malati mentali, costituito da melodie semplici e banali, a tratti ballabili e da una commistione con un black metal impastato.
Aggiungete ora a tutto ciò, il cantato svaccato e sgraziato di Famine (il cantante principale) ed otterrete qualcosa di veramente geniale e che per lo meno non sa di già sentito.

Un forte contributo a tale decadenza sonora é sicuramente dovuto, come già scritto poc'anzi, al cantato penoso e demente di Famine che ormai consapevole di avere la voce alquanto rovinata, canta comunque in scream, giusto per rendere il tutto molto più disgustoso e ridicolo.
Brani in cui é palese tutto ciò sono ad esempio "La Mesniee Mordrissoire" e la title track, ma non solo. Inoltre la contrapposizione della voce di Famine a quella della soprano del gruppo Audrey Sylvain (quella che canta anche negli Amesours), che invece ha una voce meravigliosa, tende a rimarcare ancora di più quanto Famine faccia pena a cantare in quel modo. (vedi "La France Bouge - Par K.P.N. (Chant De L'Action Française)", "Neire Peste", "Soleils Couchants - De Verlaine").

Ma ripeto, tutto é chiaramente voluto é ciò che vogliono rappresentare i Peste Noire nella loro "opera".
Lo svantaggio dell'artista si trasforma in un vantaggio, più precisamente nella possibilità dell'artista stesso di rappresentare quello stato di decadenza sia fisica che mentale, attraverso la sua voce ormai malandata.
Altra nota che vorrei aggiungere é che benché l'album sia composto da ben 10 brani, ci sono un numero di tracce che durano pochi minuti e che costituiscono per di più una sorta di intermezzi del disco.
"Concerto Pour Cloportes", "Requiem Pour Nioka (À Un Berger-Allemand)" e "Vespre" costituiscono una parte di quegli intermezzi e sono tra i brani più toccanti del disco, perché nella loro semplicità e brevità offrono istanti veramente intensi.

"Concerto Pour Cloportes"

Le note di un piano sembrano uscire come dalla tromba di un grammofono di fine ottocento...é quasi come se a suonare quella melodia scherzosa e un po' bambinesca fosse un fantasma, con tanto di risatona finale.

"Requiem Pour Nioka (À Un Berger-Allemand)"

Il suono di un piano rieccheggia nello scrosciare della pioggia, mentre il cantato di una sirena accompagna quel suono nell'aria, plagiando la mente del povero ascoltatore che non può far altro che rimanere inebriato e rapito da quella struggente atmosfera funeralesca.

"Vespre"

A differenza degli altri due brani é una sonata per organo che sembra suonata da un bambino in fase di apprendimento nell'uso dello strumento;
una breve sintesi della semplicità e della superificialità sonora del disco...a dimostrazione del fatto che il disco é banale perché voluto banale.

"A La Mortaille!", "Rance Black Metal De France" sono forse i brani più black metal del disco.

La pestilenza sta contagiando piano piano tutti gli strumenti; la vena ironica, demente, patriottica rimane sempre presente e palese, vista la superficialità della proposta... Basta sentire il modo in cui suonano gli strumenti... E Famine continua davvero a cantare come un povero squilibrato.

In conclusione un disco tra i più malati, disturbanti e stupidi della formazione francese, ma forse proprio per questo tra i più riusciti e tra quelli che mi fanno apprezzare sempre di più questa band.
Ad una grande fetta di persone sono sicuro che il disco non piacerà, vabbé questione anche di gusti personali... O forse il gruppo é solo riuscito ad ottenere ciò che voleva.

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