Quest'album è recensito più per completezza che per altro, poichè si tratta di una raccolta, un tentativo di best of dei quattro deathster olandesi.

La scelta delle canzoni è stata effettuata da Monte Conner, un pezzo grosso della Roadrunner. E si vede, infatti nella tracklist compare solo una song tratta da quel capolavoro che ha preso il nome di 'Spheres', cioè Mind reflections. Questo conferma il fatto che alla casa discografica l'album del '93 non sia proprio piaciuto. Passando al disco vero e proprio, da notare è la presenza di Hatred Within, la canzone che ha permesso ai Pestilence di ottenere il contratto con la Roadrunner; è una canzone in stile 'Malleus Maleficarum', che raggiunge la lunghezza di quasi 7 minuti (!) ed è stata pubblicata sulla compilation "Teutonic invasion part II".

Il resto del disco è composto da sei live tracks bellissime e accattivanti, tra le quali spiccano Chronic infection e Out of the body. Ascoltare le canzoni di 'Consuming impulse' con le chitarre in stile 'Testimony of the ancients' è davvero emozionante, i brani acquistano una drammaticità ancor più profonda. E il risultato è spettacolare, credetemi. Le canzoni sono inoltre suonate bene e al basso c'è il sostituto di Tony Choy, Jack Dodd, che verrà in seguito rimpiazzato dal fusioneggiante Jeroen Thesseling. Per trovare l'album dovete buttarvi nel mercato dell'usato, perchè 'Mind reflections' è fuori catalogo da anni. Un pezzo raro, quindi, che consiglio soprattutto a chi vuole conoscere le più che buone potenzialità live del gruppo.

Per chi non conosce i Pestilence, invece, sconsiglio quest'album, perchè non dà una panoramica completa della produzione del gruppo. Ascoltatevi gli altri album, soprattutto 'Spheres', prima di passare a 'Mind reflections'; vedrete se non mi darete ragione. Questo best of si prende un 3, che è merito soprattutto dell'ottima parte live; il voto non va oltre (ero infatti tentato dal 4) per via dell'insipienza di Monte Conner nel scegliere le canzoni.

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