L'universo delle b-sides è affascinante, accattivante per certi aspetti. In occasione della pubblicazione di "Alternative" (1995), la loro prima raccolta a tema, Neil Tennat, navigato leader dei Pet Shop Boys, disse : "Le b-sides ti permettono di sbizzarrirti. Nessuna regola da seguire, nessuna necessità di suonare radiofonico, possibiltà di sperimentare e ampliare il catalogo". E' vero. E, tanto per, va dato atto al duo londinese di non essersi mai risparmiato in tal senso. Con l'avvento del formato cd e, successivamente, del download digitale, Neil e Chris hanno sfornato una media di due/tre b-sides per singolo. Addirittura, negli anni '80, la smania li portò a realizzare 45 giri in formato maxi proprio per fare spazio a più "lati b".

Questa antologia 1985/95 è variegata, e porta alla galla passioni, ossessioni, memoria storica e sfaccettature del duo le quali, diversamente, non sarebbero emerse. Non sono rari i casi in cui i fans hanno riconosciuto alla b-side un credito maggiore a discapito della a-side di riferimento. Quando venne mandato nelle radio londinese il promo di "So Hard" (1990) più di un dj credette che il brano da promuovere fosse la b-side, "It Must Be Obvious", semplicemente perché più bello e complesso. Questione di gusti, ma non è l'unico caso: "You Know Where You Went Wrong", sulla cui intro il produttore Shep Pettibone tornò per elaborare "Vogue" di Madonna, è di un altro livello rispetto alla patetica e melensa "It's A Sin"; "Miserablism", un culto per molti fans, avrebbe certamente venduto più della a-side, la pur carina "Was It Worth it ?".

Veniamo agli altri episodi degni di nota. "In The Night", brano musicalmente senza pretese che però, ad oggi, è certamente più apprezzato della padrona di casa, la prima incarnazione di "Opportunities - Let's Make A Lot Of Money", che fece capolino al #116 della classifica, ci racconta dei Zazou, jazzisti disimpegnati che suonavano a Parigi in occasione dell'occupazione tedesca; "Paninaro", piazzata come prima facciata "b" di "Suburbia", è un omaggio dettagliato alla moda esplosa in Italia a metà anni '80, e Lowe ne rimase colpito a tal punto da elaborarne un testo rap affidando a Neil il classico ritornello "Paninaro! O-o-o-o", con tanto di clip promozionale girato a Milano; "Jack The Lad" (Neil: "'Suburbia' ebbe due b-sides. La mia, questa, e quella di Chris, 'Paninaro'") ci riporta sulle tracce di Lawrence d'Arabia veicolandosi su una melodia dolce, orecchiabile e morigerata: avrebbe meritato di certo più visibilità. "Do I Have To" ("Always On My Mind") è una piccola perla, gradita a Neil tanto da proporla dal vivo in occasione del tour dell'album "Yes" (2009). "One Of The Crowd" ("It's All Right") vede ancora Chris bofonchiare sulla strofa: "Voglio essere uno dei tanti, voglio essere alla moda" su una base acidula. Dallo stesso singolo Neil ha nemmeno a dirlo la sua b-side, "Your Funny Uncle", dolce commiato, racconto del corteo di un funerale di un amico.

"Losing My Mind" ("Jealousy") nacque per Liza Minelli, per l'album "Results" (1989) prodotto proprio dai PSB, ma Liza volle giustamente troncare la risata iniziale (ha tutta la solidarietà di chi vi scrive) per un brano che potrebbe rimandare qualche buontempone a "E penso a te".

Una volta un tassista riconobbe Neil. "Sei nei Pet Shop Boys, giusto ?" "..." "Sai qual'è il mio brano preferito ?" "Immagino 'West End Girls'....?" "No, 'Hey Headmaster'" "Uh, strana scelta !". Questa è la storiella legata alla b-side di "Can You Forgive Her ?", brano di squisita fattura ma onestamente senza pretese. "Shameless" e "Too Many People", invece, vennero prodotte sulla matrice delle rispettive a-sides, "Go West" e "Can You Forgive Her ?", ed il risultato è apprezzabile. "Shameless" è amata profondamente dal duo, che non l'ha inserita nell'album di riferimento ("Very" - 1993) per via del titolo audace e di alcuni frangenti: "We're shameless, we're ready to crawl".

Interessanti e degne di ascolto la strumentale e con sfumature house "Euroboy" e "Some Speculation" ambedue estratte da "Yesterday, When I Was Mad". Credibili e ascoltabili, i PSB, anche quando Neil sussurra seccato e le "canta" al suo amato nella raffinatissima "Decadence" ("Liberation") o quando coverizzano Noel Coward in "If Love Were All" ("Yesterday, When I Was Mad"). Si scende di tono, invece, quando si eccede con la sperimentazione fine a se stessa, provare per credere "The Sound Of The Atom Splitting" ("Left On My Own Devices"), peraltro suonata nell'intervallo del tour di "Introspective" (1988).

L'aspetto intrigante di questo doppio cd è che chi conosce il gruppo marginalmente potrebbe definitivamente preferire questa, chiamiamola così, "raccolta alternativa" ad un'antologia prettamente legata alle hit. Questo perché i brani sono meno commerciali, magari meno accessibili, ma meglio definiti e incastonati. Però pur sempre fedeli alla linea: ragion per cui dubito che chi detesti il gruppo finisca per apprezzarlo al cospetto di "Alternative".

D'altro canto, per chi segue (pur con occhio distratto) l'evolversi della band e ne apprezza tappe e maturazione, trattasi certamente di un must.

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