La recensione contiene SPOILER, se non hai ancora visoto il film e vuoi andare a vedertelo, aspetta a leggerla. Se il film non vuoi vederlo di base, stai male.
Se non ti piacciono i film per bambini, levati dai coglioni.
E se nonti piace la Pixar perchè i cartoni animati americani non ti piacciono: muori. Lontano da qui che poi puzzi, grazie.

Ok, chi la pagina non dovrebbe leggersela credo sia andato altrove.
State comunque tranquilli voi che siete rimasti, ora della fine della pagina starò molto probabilmente meno simpatico anche a voi.

Tre due uno, bang.

Quando un individuo cresce nella sua testa succedono cose, e viceversa.
Come premesso e promesso da teaser e trailer l'ultimo film Pixar non racconta altro.
Non che ci sia bisogno di raccontare altro se l'operazione riesce in pieno, che se ce la fai a rappresentare e spiegare per bene una cosa del genere hai fatto centro e tanti saluti.
Mezzo mondo il film lo ha bollato come il miglior film Pixar di sempre, l'altra metà pare che ancora non l'abbiano visto, e io mi sento un pesce fuor d'acqua.
Bello. Da un punto di vista realizzativo non alza gli standard della casa di produzione come è invece più o meno sempre avvenuto per i prodotti a marchio Pixar, ma non è certo qui che mi è cascato l'asino durante la visione. Che poi l'asino non m'è mai caduto, sono le palle, che ad un certo punto si son messe a chiacchierare tra loro in mezzo a una sala gremita di gente.
Non che abbiano creato disturbo, han bisbigliato tra di loro per una trentina di minuti e poi se ne son tornate a produrre piccoli nes con la coda, ma non ho voglia di fare il finto cieco e salire anche io sul treno planetario secondo il quale questo Inside Out sia il meglio mai fatto da Pixar.
Avete notatato quante volte ho scritto Pixar? Continuerò a farlo con lo scopo di instillare nella testa di chi legge un mantra atto a ricordare che siamo tornati sui territori della Pixar(con la P maiuscola), quella che sperimentava e alzava il tiro ad ogni uscita; la Pixar, quella che, volenti o nolenti, nel bene e nel male, è la miglior casa di produzione di blockbuster d'America da una decina di anni a questa parte. Forse da sempre. La Pixar. Pixar.
Adoro la Pixar e chi non l'adora, oltre ad avere plateali problemi tutti suoi, è pure cinematograficamente illetterato.

Non se l'è passata troppo bene ultimamente la Pixar, dopo l'acquisto Disney è pure riuscita a farsi mangiare in testa da topolino quando è uscito nelle sale quel Big Hero 6 di cui poco si è parlato ma che nella classifica dei migliori film Marvel&Supereroi si va a piazzare dietro il primo Ironman e credo proprio ci resterà sino a data da definirsi.
Ma è tornata, la Pixar, con la sua voglia di scardinare i clichè legati al film d'animazione e con la determinazione di portare il prodotto ludico nei territori della discussione matura.
Ma quindi ci sto anche io sul carrozzone tutto rose e fiori? No, non ci sono salito per Up (che condivide in parte, in maniera meno "fastidiosa", i problemi di questo Inside Out), e non ci salgo manco per questo. Per vari motivi. Tra le altre cose non ci salgo Perchè Wall-E è tutto un altro pianeta, ma adesso veniamo a "le altre cose".

Cosa vada bene in Inside Out manco ve lo sto a dire, tanto internet straborda di recensioni entusiastiche che potete andare a pescare: scrivete il titolo del film su Google seguito dal termine "recensione" e aprite una pagina a caso.
Cosa invece non mi è piaciuto? La pedanteria con cui (pedanteria... ne trovo di termini orridi...) viene rappresentata la psiche infantile che si sgretola. L'idea (in questione, e pure quella generale) è da Pixar dei tempi d'oro, anzi, poche palle, l'idea è la più ambiziosa e interessante che abbiano mai avuto, ma la realizzazione per quanto mi riguarda soffre dei tempi cinematografici, che per esigenze di mercato si vanno a riempiere di concetti che vengono ripetuti e ribaditi fino alla nausea. Per farla breve, da quando Gioia (il protagonista più diversamnte simpatico della storia del cinema, secondo solo a Rossella Hoara) e Tristezza vegon sparate fuori dalla sala di comando, il film, comincia a giocare un po' sporco. Attraverso un viaggio e percorso di formazione delle stesse emozioni chiamate prima in causa, ti racconta di come le varie isole della personalità andranno a sgretolarsi. Che di base è una roba bellissima, ma vederla su schermo un tantinello troppo ripetitiva. Ad aggiungersi alle mie, personalissime, lamentele ci va che il viaggio di formazione delle due è bruttarello forte: si abbassa il tiro e si commette il madornale errore già comparso in quel capolavoro incompiuto di Up dopo la comparsa del villain: ci si mette a giocare con i sorrisini dello spettatore, con l'action, costruendo così un film che vuole essere anche intrattenimento facile, e che punta alla spettacolarizzazione visia lasciando da parte per un po' gli assoli sulle corde dell'anima dello spettatore, che sono quella cosa che rende la Pixar (era un po' che non la nominavo) una casa di produzione maestosa. Questa cosa avviene in tutti i film pixar, e non è per forza un male. ma né qui né in Up (in forma minore) ce ne era bisogno. Almeno per quanto rigurada la veicolazione del messaggio stesso del film, poi ripeto: novanta minuti devi riempirli se vuoi uscire nelle sale cinematografiche.
Gioca Inside out, quando non ne sentivo il bisogno e non ne avevo voglia.
Certo: è dichiarato nella sceneggiatura stessa che il film debba esser per tutta la famiglia, rivolto a tutti, ma questo è l'errore più grosso che la Pixar commette. Problabilmente per natura intrinseca, e quel che mi piacerebbe vedere non lo vedrò mai forse, ma l'impressione che mi ha lasciato questo film, al di là di tutto, è che si sia pisciato fuori dal vaso, o che sia mancato di quel coraggio che da sempre le manca di rivolgersi realmente al target di appartenenza dei film che propone ( e qui la disney non le darà certo una mano, purtroppo). Non è che non è un film per bambini, è che di base un bambino, manco dovrebbe aver voglia di vederlo un film del genere, perchè quindi cercare a tutti i costi di accontentarlo?
Ha alzato il tiro più di quanto fosse immagnabile con quest'opera, la Pixar, e quando alzi il tiro devi tener conto che parte del pubblico che avevi in precedenza sarai costretto a lasciartelo alle spalle. Perchè acontentar tutti, come dice la logica della banalità: è impossibile.
Poi, forse è un'opinione ancora più personale di tutto il resto, ma venti mani su una sceneggiatura mi sembrano un tantinello troppe.

In conclusione comunque i pazzi autolesionisti che han letto 'sta pagina incuranti dello spoiler dichiarato e ancora dubbiosi se andarlo a vedere o meno ci si fiondino questa sera: non son salito sul carrozzone del "MMMIODDDIO ma è il piùstracazzo del mondo 'sto film!!!!" è vero, ma: primo, non ci son salito solo io ed è quindi molto probabile che sia io quello in errore (anche se cercare di convincermi della cosa sarà impossibile, dai, non scherziamo) e soprattutto non sto sul carrozzone del "filmdiddio e dellasantaimmacolata", ma a naso, e al buio, mi gioco le mani e i nessini con la coda che sia uno dei tre migliori film in sala al momento.
E poi la Pixar è la Pixar; di che cosa stiamo parlando: muovete il culo!

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