Qualcuno disse che la gratitudine è un sentimento che invecchia presto, ma per quanto mi riguarda, nel mio caso sarà duro a morire.

Questo è l'impulso che mi spinge a recensire un disco di Pete Rock, un uomo che nel corso degli anni è riuscito ad accompagnarmi per mano, facendomi conoscere il mondo dell'Hip Hop, un universo tanto magico quanto controverso. Se stilassimo una classifica dei migliori produttori Rap di tutti i tempi, nelle prime tre o quattro posizioni si troverebbe sicuramente lui. Un personaggio che ha fatto scuola all'interno del panorama Hip Hop mondiale, presente nella scena sin dalla fine degli anni 80, quando insieme ad un'altra leggenda, che risponde al nome di Marley Marl, iniziava a muovere i primi passi come Dj nello show radiofonico intitolato "In Control with Marley Marl". Proprio la popolarità datagli dal programma, lo porterà a formare insieme a C.L Smooth, nei primissimi anni 90, il duo più scialoso che l'Hip Hop abbia mai conosciuto. Dopo un EP, dal nome "ALL SOULED OUT" e due classici assoluti, "MECCA AND THE SOUL BROTHER" del 92 e "THE MAIN INGREDIENT" datato 1994, il duo si scioglie e Pete comincia una folgorante carriera solista, iniziata con la produzione di "CENTER OF ATTENTION" degli Ini, del 1995, e "THE ORIGINAL BABY PA" della stessa annata, fino ad arrivare al 1998, anno in cui nasce questa piccola enciclopedia del Rap targato ani 90, di matrice prettamente Black.

Uscito per la Loud Records, "SOUL SURVIVOR" concentra in sè tutte le conoscenze di Pete Rock nell'ambito del Beatmaking, un lavoro a dir poco superlativo, dove nulla è lasciato al caso, un capolavoro di CUORE, PASSIONE e TECNICA. Pete non produce, Pete incanta, illumina, il suo stile completo passa dalla produzione più "grezza" al beat raffinato, riuscendo a far vibrare in ogni caso le corde profonde dei nostri sentimenti più puri.

La sua è una continua ricerca della perfezione, campioni scelti con una cura maniacale, beat tagliati con la stessa abilità di un guerriero Kendo e batterie spessissime che sono diventate ormai uno dei suoi marchi di fabbrica.

Il rispetto di cui gode è altissimo e lo dimostra la massiccia presenza di autentici mostri sacri del microfono (Method Man, Raekwon, Prodigy, Ghostface, Common...), che impreziosiscono quasi tutte le tracce del disco. Si parte dal connubio East-West, Inspectah Deck-Kurupt in "Tru Master", passando dalla traccia spaccaculi "Respect Mine", a mio giudizio uno dei beat più potenti di sempre, con uno degli Mc più grandi di sempre, il Crooklyn Dodgers O.C, (ascoltare per credere), agli omaggi alla vecchia scuola, (Truly yours 98 riprende l'omonimo pezzo di Marley Marl del 1989, con un Kool G Rap in grande spolvero), al mood suadente di "It's About That Time", che vede la presenza di Black Thought e Rob O, o ancora dal calore di "Take Your Time", nata dalla collaborazione con il trio RnB inglese Loose Ends (bellissimo il refrain dei vocalists Jane Eugene e Carl McIntosh), dai motivi Jazzati di "Mind Blowin" con la sempre brava Vinia Mojica e dallo stile irrefrenabile della Title-Track, con il rap di Pete Rock, che dimostra di saperci fare alla grande anche al Mic. (Still in basement, for four years arranging, lyrics and beats, my first lote engagement, it's outstanding, the boy wonder's back in the world, by popular demanding on top commanding, my own destiny , go ahead try to test me, I been living right so expect no less G, got positive reaction and affermatve action, the Soul Survivor guaranteed satisfaction...).

Si passa da momenti raffinati a intense escursioni nel Rap più massiccio, come in "Da Two", con il featuring del socio di sempre C.L Smooth, o dal beat ipnotico e sporchissimo di "Strange Fruit", dove appaiono tre animali del Rapping, come Tragedy Khadafi, capace di abbattere una muraglia con la sola forza delle parole (devastante), Cappadonna (grandissimo) e Sticky Fingaz con i suoi deliri lirici, insieme a "Respect Mine" senza dubbio il vertice più alto toccato dal disco.

Nel 2008, "SOUL SURVIVOR" risulta essere spettacolare in ogni sua forma, come dieci anni fà, prova evidente della longevità musicale del nostro Soul Brother #1, un esponente di spicco della Black Music contemporanea, stabilmente sul podio da quasi vent'anni, che è riuscito a donare credibilità e vigore all'intera scena Hip Hop, quella fatta da gente che non segue le mode del momento, ma che fonda le sue radici nella più genuina Black Music.

Quindi mi risulta d'obbligo consigliare il recupero di questa bomba, lasciate perdere i pregiudizi, non importa se siete metallari accaniti o Rappofili persi, "SOUL SURVIVOR" và supportato in ogni caso. UN CLASSICO.

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