Peter Broderick è diventato grande. Il ragazzino della periferia americana (Maine) è diventato un artista "vero", che ha compreso le potenzialità insite nella sua artisticità. Che avesse la stoffa lo aveva già mostrato con il cd pianistico "Docile", a cui seguirono le fluidità neoclassiche di "Float" e l'avvicinamento cantautoriale di "Home".
"How they are" è ancora una volta diverso da tutto quello che Broderick aveva prodotto fino a quel momento (siamo nel 2010). Rimangono gli stessi elementi, ma muta il modo di trattarli: pianoforte e chitarra acustica sono ancora una volta centrali per Peter, ma ciò che sorprende adesso è la sua voce. Se in "Home" appariva timida, distaccata, in "How they are" si apre un varco tra la neve della grigia copertina. Sempre più sicuro di se, sempre più convinto del suo modern classical o neoclassical che dir si voglia, Broderick prende qui le sembianze di un cantautore malinconico, riflessivo ma che non si prende mai troppo sul serio. Se infatti l'iniziale "Sideline" si trascina dietro un possente strato di carica emotiva, già la successiva "Human eyeballs on toast" stempera i toni con un'iniziale cavalcata sui tasti che soltanto più tardi vede l'entrata in scena della voce di Broderick. Ma il pezzo che più di tutti fa comprendere il miglioramento del polistrumentista e soprattutto ci mostra un coraggio prima pressochè inesistente è "Hello to Nils", dedicata all'amico Nils Frahm (visto che ormai ci siete dentro date un orecchio anche al suo "Wintermusik"). Un brano semplicissimo nel suo incedere: chitarra e voce, mai così espressiva, mai così sentita. Talmente a suo agio da permettersi anche parti sussurrate, in linea con quell'aria "passeggera" e leggera che "How they are" si porta dietro.
L'album in questione, registrato in poche ore, non sarà certo l'evoluzione finale di Broderick. La sua musica, quando sembra abbia trovato stabilità, varia nuovamente, modellata dalla creativa mente del suo genitore. C'è da aspettarsi che "How they are", come i suoi altri lavori, sia soltanto un passaggio, un piccolo tassello della volontà di Broderick di sperimentare e sperimentare ancora. Si, proprio lui, il ragazzino americano della provincia cresciuto tra l'Oregon, il Maine la Danimarca e la Germania. E' diventato grande.
1. "Sideline" (4:52)
2. "Human Eyeballs On Toast" (4:47)
3. "Guilt's Tune" (4:27)
4. "When I'm Out" (3:46)
5. "With A Key" (4:29)
6. "Pulling The Rain" (5:28)
7. "Hello To Nils" (4:30)
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