Concerto registrato nel 2006 nella citta natale del batterista norvegese Paal Nissen-Love (già autore di svariati album sotto il nome di Scorch Trio) “SweetSweat” risulta essere sin dal primo ascolto un disco vitale e vibrante allo stesso tempo.
Peter Brotzmaan, attivo ormai da più di quarant’anni nell’ambito del freejazz più caotico e dissonante, non ha perso quel suo stile caratteristico che lo ha reso tra i maggiori esponenti del movimento europeo.
L’album ha il suo momento di maggiore estasi durante la chilometrica “Burnt Sugar”, oltre mezz’ora di improvvisazione in cui il sassofono ulula tutta la sua furia sin dall’apertura del pezzo, con la batteria di Nillsen-Love a fare da perfetto contraltare, tra rulli di tamburi e parti percussive.
C’è spazio anche per pregevoli assoli di batteria, soprattutto nel pezzo conclusivo “Weird Blue”, mentre in “SweetSweat” brano d’apertura Brotzmann si cimenta anche nel suonare il clarinetto, con frasi lievi e appena abbozzate, un brano altamente percussivo e d’atmosfera nei suoi primi cinque minuti che poi diventa via via sempre più disturbante e dedito all’improvvisazione più selvaggia, che non perde mai nulla della sua intensa energia e del suo stile incendiario ormai celebre.
Un album, sicuramente ostico e di difficile assimilazione, ma che consiglio per i cultori di Brotzmann, autore di una miriade di progetti e sempre pronto alle più svariate collaborazioni, per cui chi lo segue rimarrà difficilmente deluso da quest’opera, che personalmente ritengo molto valida e degna di svariati ascolti.
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