Che dire di questo doppio live carico di coinvolgimenti sempre più stretti con l'adorabile e fedelissimo pubblico?

Brani che vanno dal rock al misticismo più totale dal sole più accecante alla notte più fonda, un' ampia libertà di espressione di un artista che non ha mai ceduto neppure davanti alle mille difficoltà, ha sempre creduto in se stesso e nei lavori che sarebbero nati successivamente. Uno dei tanti geni che ha creato la Musica, per quanto mi riguarda, indiscutibile, ma siete liberi di commentare in un giusto linguaggio musicalmente democratico.

Primo Album dal vivo tratto dai concerti fatti in America e Canada, da nuove registrazioni, da sistemazioni fatte in studio e nonché dalle inedite traccie "D. I. Y" e "I Go Swimming". Sedici tracce fantastiche e di grandissimo coinvolgimento e come si potrebbe restare immobili a un concerto di Peter ovvero animale trasformista da palcoscenico? Che ricordi che ho...

"The Rhythm Of The Heat" tamburi, percussioni e ritmi cadenzati, battiti di mani sovraeccitate del pubblico introducono l'urlo di Peter, le chitarre e sintetizzatori che imitano il battito di un cuore profondo e cupo che scoppia in una potenza di ritmica incalzante - "I Have The Touch" meravigliosa traccia, sempre onnipresenti le percussioni di Levin, le chitarre di Rhodes, le tastiere e sintetizzatori di Larry, che ritmo che suoni, che galvanizzazione - "Not One Of Us"un'introduzione vocale di Peter e poi via... - "Family Snapshot" traccia lenta, dolce e solare la voce e le tastiere che vanno a sfociare in colpi di percussioni puliti e ben marcati che chiudono in una meravigliosa ninna nanna - "D.I.Y." inseguimento a ritornello per niente stucchevole anzi, direi progressivo e attaccante - "The Family And The Fishing Net" ora ci si cala nelle tenebre di un vecchio ricordo cupo e doloroso, tutti gli strumenti sono struggenti conditi da urla ultraterrene- "Intruder" percussioni in delirio, ritornelli di falsetti a ripetizione con sollecitazioni di richiami di strumenti elettrizzati - "I Go Swimming" apertura di basso, percussioni e ritmo a volontà, fantastica traccia - "San Jacinto" un sogno infinito oltre i confini, campanelli, campanellini, cori e sintetizzatori - "Solsbury Hill" come può stare fermo il pubblico che incita Peter con battiti di mani urla e fischi di gioia - "No Self Control" tamburi, piano, percussioni lievi e cori solitari accarezzano le parole di Peter - "I Don't Remember" meravigliosi i giochi di parole che viaggiano a ritmo con le percussioni e il piano - "Shock The Monkey" e chi lo ferma più sul palco, sul viso un fantastico trucco e gli atteggiamenti tipici della scimmia come per voler personificare la nostra cara antenata - "Hundrum" una coinvolgente traccia meravigliosamente lenta pacata a ricordo della sua carriera da solista e non - "On The Air" sta per arrivare il finale e qui ci si scatena di brutto non dovrebbe mai finire la serata, gli strumenti non si fermano in un calderone generale la gente urla con la poca voce rimasta - "Biko" ma quale finale migliore, da pelle d'oca e da un pubblico oramai incontrollabile.

Ogni singola traccia sarà un'emozione da provare secondo per secondo che ti catapulterà in mezzo al pubblico di un reale concerto come faceva lui gettandosi di spalle e facendosi trascinare da decine di mani.

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